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BEATO ANGELICO: “L’ALBA DEL RINASCIMENTO”

La più importante esposizione in onore di fra’ Giovanni da Fiesole.
In occasione del 550 anniversario della morte di fra’ Giovanni da Fiesole,

meglio conosciuto come Beato Angelico, il Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, l’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, la Sovraintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma, il Comitato Nazionale per i 550 anni della morte del Beato Angelico e Zètema Progetto Cultura organizzano una mostra in sua onore dal titolo “Beato Angelico. L’alba del Rinascimento”.

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Il frate, che nel 1982 viene ufficialmente beatificato da Papa Giovanni Paolo II, e due anni dopo proclamato “Patrono Universale degli Artisti”, ha svolto la sua attività tra Firenze e Roma.

Proprio Roma, precisamente nella magnifica cornice dei Musei Capitolini, sarà la sede della mostra.

 

L’esposizione vuole restituire una visione più completa dell’intera attività dell’Angelicus pictor, attraverso un’esauriente selezione di opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri. L’esposizione documenta la lunga e feconda attività di fra’ Giovanni da Fiesole, dalla giovinezza, ispirata alle più squisite eleganze tardogotiche (ad es. la Tebaide degli Uffizi e la Madonna di Cedri del Museo di Pisa), fino all’ultima fase romana, ormai definitivamente caratterizzata da una facies umanistica, monumentale e classicheggiante (ad es. il Trittico della Galleria Corsini o la predella della Pala di Bosco ai Frati).

La scelta delle opere – pur condizionata dalla fragilità dei supporti (tavole o codici miniati) – è stata compiuta secondo due fondamentali direttrici: da un lato ha osservato i criteri di qualità ed autografia, volti ad assicurare una significativa campionatura delle varie fasi della produzione dell’Angelico (tra i dipinti figurano un capolavoro assoluto come il Paradiso degli Uffizi, il grande trittico di Cortona completo della sua predella, la luminosa e policroma Annunciazione di San Giovanni Valdarno, due straordinari pannelli dell’Armadio degli Argenti, uno dei più significativi prestiti concessi dal Museo fiorentino di San Marco), dall’altro ha mirato a far conoscere opere meno note, raramente o mai esposte, per offrire agli studiosi e al grande pubblico le differenti espressioni della ramificata produzione dell’artista.

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