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Ammore e Malavita

Da grande amante di Tarantino, non posso non vedere la stessa vena ribelle e giocosa nei Manetti Bros, fratelli romani registi di pellicole irriverenti e, indiscutibilmente, originali. L’inanellare citazioni, generi, episodi trash, dialoghi brillanti, poetica popolare e stereotipi che prendono forme nuove e diverse, è qualcosa che rimanda a un cinema “di nicchia” ma accessibile a tutti, proprio come quello tarantiniano. Il linguaggio cinematografico dei Manetti Bros è ormai un segno distintivo per gli appassionati di un cinema dal sapore underground, che ammicca ai vecchi film sulla malavita, in una Napoli viva (per la seconda volta prescelta come location dopo “Song’e Napule”), che sorprende per la sua bellezza tipicamente dolceamara. Su una storia semplice ma efficace, in cui si inerpica l’immancabile intrigo romantico, si staglia un insolito musical partenopeo, che mixa commedia e tragedia, dovere e piacere, ragione e sentimento. “Ammore e Malavita” ha ottenuto il Premio Francesco Pasinetti quest’anno a Venezia come miglior film e miglior cast. Se volete qualcosa di diverso, l’ultima fatica di Marco e Antonio Manetti non vi deluderà.

Regia: Manetti Bros
Interpreti: Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso, Raiz, Franco Ricciardi
Sceneggiatura: Michelangelo La Neve, Manetti Bros

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(ITA 2017)

(S. S.)