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La visita

Antonio Pietrangeli dipinge il delicato quadro di una giornata qualunque designata da due amanti altrettanto anonimi per vedersi di persona dopo essersi conosciuti per corrispondenza.


La narrazione, concentrata su due figure tutt’altro che significative, si sublima nel riassumere in loro le peculiarità di un’Italia in stato adolescenziale, in cui lo sviluppo verso la modernità si contrappone ad un passato rinnegato che, come l’acne, lascia sul volto segni difficilmente nascondibili. Pina (Sandra Milo) rappresenta il primo tipo di Italia: vanitosa ed orgogliosamente indipendente, incarna l’irruente slancio verso la modernità di un paese in piena pubertà. Adolfo (François Périer) interpreta invece l’esatto contrario: nostalgico di un passato da dimenticare ed ancorato a valori ormai desueti, si assurge a bambino che vuole impedire al ragazzo di diventare uomo. Nell’intreccio relazionale tra lo Stato-adolescente che aspira alla maturità (ruolo affidato ad una donna, dato non di secondo piano) e quello che vuole tornare all’infanzia (parte che invece spetta ad un uomo) si possono leggere le stesse contraddizioni che animano la contemporaneità.

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Regia: Antonio Pietrangeli 
Sceneggiatura: Antonio Pietrangeli, Ruggero Maccari
Interpreti: Sandra Milo, François Périer, Gastone Moschin, Mario Adorf, Didi Perego

(ITA 1963)

 

Simone Dell’Unto