Un Cristo d’argento, un militare, l’uomo invisibile, Spongebob e Minnie si scambiano sguardi d’intesa in una piazza a Madrid. Poi Cristo posa in terra la sua croce, la apre e prende un mitragliatore.
Assieme al soldato entrano in una gioielleria e danno inizio alle danze. Devono rubare una borsa piena di anelli di matrimonio ceduti in pegno. Questo è solo l’incipit di un film rocambolesco, una horror-comedy esilarante che non lascia (non vuole lasciare) allo spettatore il tempo di pensare cosa stia succedendo sullo schermo. Il succo è: le donne sono terribili e l’uomo è uno schiavo nelle loro mani. Ma questa visione comica di superiorità della donna sull’uomo è costruita perfettamente sulle fondamenta di una storia horror ambientata a Zugarramurdi, praticamente il corrispettivo spagnolo della Salem statunitense. Las Brujas, quindi: le streghe, donne che volano sulla scopa. In realtà si dice che spremevano i rospi per cospargere di veleno dei bastoni che poi si sfregavano sui punti sensibili del corpo per avere l’effetto allucinogeno e, appunto, “volare”. Gli uomini hanno paura di loro e quando sono in trappola devono solo pensare a scappare.
Alex de la Iglesia torna con un’altra fucilata, dopo La Chispa de la Vida, ma anche Crimen Perfecto, El Dia de la Bestia e Azione Mutante. Per questo da molti è considerato un maestro, un regista che padroneggia i generi ed ha un obiettivo ben preciso. Lo ha detto lui stesso: “Come i cavalieri della tavola rotonda sono alla ricerca del sacro Graal, io sono alla ricerca della commedia perfetta, del film idiota per eccellenza, dell’annichilamento totale da parte del pubblico attraverso dosi di ultraviolenza e ironia che non lasciano il tempo neanche per ragionare”. Sicuramente uno dei più brillanti autori degli ultimi venti anni: schietto, cinico, brillante e per questo vero, autentico e onesto.
LAS BRUJAS DE ZUGARRAMURDI
Paese: Spagna
Anno:2013
Regia: Alex de la Iglesia
Sceneggiatura: Álex de la Iglesia, Jorge Guerricaechevarría
Interpreti: Javier Botet, Mario Casas, Carmen Maura, Hugo Silva
Marco Casciani
