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Donne di carta

Perché “Leggere è un Diritto della persona senza distinzione di età, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e di stati di salute”.

L’Associazione Donne di carta nasce nel 2008 come tentativo di cooperazione tra i diversi addetti al lavoro editoriale e con l’obiettivo di promuovere la lettura. Quattro donne, mettendo in gioco la loro professionalità – un’editora, una libraia, un’agente di servizi editoriali, una giornalista – condividendo le risorse e inventando piani di azione convergenti, hanno così saputo disegnare i confini di un inedito spazio dialettico tra editore, autore e lettore.

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“A migliaia, sulle autostrade, lungo le ferrovie abbandonate, vagabondi all’esterno, biblioteche dentro”, scriveva Ray Bradbury in Fahrenheit 451, uno dei più potenti e profetici romanzi di fantascienza di tutti i tempi. Erano gli anni cinquanta.
Oggi torna una speciale libreria ambulante fatta di voci e di libera scelta. L’associazione promuove infatti le persone libro: lettori e lettrici comuni dicono a memoria – non recitano – brani di libri guardando i loro ascoltatori negli occhi, portandoli in giro nelle piazze, nelle case private, nei teatri, nelle biblioteche, nelle scuole, nelle fiere, fino a raggiungere i luoghi dove abitualmente non sono custoditi i libri. In questo modo loro stesse, le loro voci diventano libri.
Dal 2009 le persone libro hanno “camminato” per l’Italia costruendo più di 80 tappe, diffondendo il progetto in maniera efficace e capillare: ad Arezzo con Luciana Tartaglia; a Bari con Francesca Palombo; a Cagliari con Laura Taberlet. Grazie alla visibilità mediatica – La Stampa, il Corriere della sera, le trasmissioni radiofoniche e televisive della Rai, di Radio Montecarlo, della Radiotelevisione Svizzera, della Tv messicana, e i servizi televisivi locali – l’associazione è riuscita a mobilitare un numero sempre maggiore di volontari. La promozione dei libri, passando attraverso le voci dei lettori e delle lettrici, rende giustizia e libertà all’editoria, perché la scelta dei testi spesso coincide con le pagine narrative, poetiche e saggistiche degli editori soci o degli autori che, indipendentemente dalle loro case editrici di appartenenza, scelgono la filosofia associativa. La memoria e l’oralità, restituiti attraverso una speciale relazione d’ascolto, cambiano la pratica stessa della lettura educando al piacere del testo e alla sua condivisione.

Donne di carta ha fondato un giornale cartaceo e web – Ioe, edito da Il Caso e il Vento – che raccoglie le testimonianze di volontari impegnati nel sociale, di imprenditori editoriali, di associazioni culturali per creare finalmente una rete che sia una risorsa reale e concreta: ogni soggetto, raccontando la propria esperienza, diventa un bene prezioso da spendere per un’utilità collettiva.

Donne di carta è un’Accademia della Lettura, che ha redatto il Manifesto sul Diritto alla lettura: “Leggere è un Diritto della persona senza distinzione di età, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali e di stati di salute”; “Leggere è una pratica cognitiva, emotiva e sensoriale applicata in diversi contesti e con diversi strumenti funzionali”; “Leggere è un’attività che non si limita né privilegia il codice della scrittura né un codice linguistico dominante”; “Leggere è una pratica individuale e sociale che favorisce lo sviluppo della personalità, la capacità di relazione sociale e l’apertura agli scambi interculturali ponendosi come un sostanziale concorso al progresso materiale e immateriale della società”; “Leggere, scrivere e far di conto restano beni dei quali si avvantaggia l’intera vita sociale e devono essere appannaggio di ogni cittadino pertanto è un dovere sociale concorrere alla lotta contro l’analfabetismo, primario e di ritorno, e le condizioni che lo rendono radicato, diffuso e sommerso”. [www.donnedicarta.org]

Ilaria Campodonico