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Euroma 2 è massificazione culturale

Massart Locandina

Da galleria commerciale a galleria d’arte contemporanea

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L’INIZIATIVA – Quando un mondo creato esclusivamente per il commercio si fonde con la cultura, allora fa bene fare un po’ di pubblicità. Quello strano mondo è il centro commerciale Euroma 2 che, in collaborazione con il Centro Culturale Elsa Morante, si trasformerà in una vera e propria galleria d’arte contemporanea. L’evento è stato inaugurato lo scorso 21 marzo e sarà possibile visitare le opere fino al 12 aprile. Mass Art è il nome dell’iniziativa e l’intento è quello di orientare “le masse” all’arte. Suscitare l’attenzione di coloro che si recano nel centro commerciale per guardare le vetrine dei negozi, ovviamente, pare essere uno degli obiettivi della mostra. Soprattutto, fare in modo che proprio gli appassionati dello shopping proiettino il loro sguardo alle opere d’arte e far si che la cultura diventi, quanto più possibile gratuitamente, accessibile a tutti. 

GLI ARTISTI – Insomma, i cittadini romani sono invitati ad incontrarsi nelle “piazze moderne”, i centri commerciali, oggi sempre più spesso luoghi d’incontro e di promozione di progetti artistico-culturali, sportivi, ludici e chi più ne ha più ne metta. Mass Art quest’anno promuove la cultura Pop, orientandosi sui temi del sacro e del profano. Si parla di artisti di fama internazionale come Emilio Conciatori ed Esteban Villalta Marzi, oltre ad importanti esponenti dell’arte contemporanea, come Michelangelo Arizzi, Giampaolo Atzeni, Sabrina Barbagallo, Elena Boccoli, Paul Critchley, Daniele Contavalli, Fernando Di Nucci, Lucio Fabale, Fabio Gasparri, Gabriele Giardini, Roberta Gulotta, Guido Laudani, Gilberto Maltinti, Pasquale Modica, Claudio Orlandi, Roberto Petitti, Eva Tomei e Giovanna Zinghi.

L’ARTE E LO SHOPPING – Questa esposizione dimostra quanto sempre più la cultura, pur di rimanere viva, salvarsi e soprattutto salvare, cerchi di adattarsi alle cosiddette nuove piazze, ai nuovi spazi di intrattenimento delle città, i grandi magazzini. È una mostra che avvalora l’idea che ogni luogo può diventare spazio culturale. L’arte che si mischia con lo shopping può certo apparire come una forzatura per chi è dedito esclusivamente alla mondanità. Se così è, però, allora questo progetto culturale sta avendo davvero il merito di ricordarci che per quanto il mondo possa spingerci al futile, tanto da farci sembrare che sia meglio apparire che essere, la cultura, la conoscenza, l’arte ci rincorreranno sempre. Diceva uno dei più grandi registi italiani, Giuseppe Tornatore, che l’arte e la cultura rimandano ad un concetto di bellezza che serve a fornire all’uomo strumenti migliori per la convivenza sociale e civile.

Antonella Melito