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Festa del Cinema: l’Italia a mani vuote, vince Borensztein

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Festival Internazionale del Film di Roma: l’Italia a mani vuote, vince “Un cuento chino” dell’argentino Borensztein.


Si è chiusa lo scorso 4 novembre la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, che ha visto aggiudicarsi il Premio Marc’Aurelio d’Oro a “Un cuento chino”, il film dell’argentino Sebastián Borensztein che sarà nelle sale italiane dal prossimo anno, e racconta la storia di Roberto, proprietario di un negozio di ferramenta che a seguito di un dramma che l’ha profondamente segnato, vive senza contatti col mondo esterno fino all’ incontro con il cinese Jun, che riuscirà ad interrompere il suo stato di isolamento. La giuria di quest’anno è stata presieduta dal Maestro Ennio Morricone e tra gli altri ne hanno fatto parte anche Susanne Bier, Roberto Bolle, Carmen Chaplin, David Puttnam, Pierre Thoretton e Debra Winger, ma ad esprimersi in merito alla scelta dei vincitori, è stato anche il pubblico presente alle proiezioni, attraverso un sistema elettronico di voto. Nonostante i quattro film in gara, niente statuette per gli italiani, visto che il Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “Voyez comme ils dansent” di Claude Miller, mentre il Premio Speciale è andato a “The Eye of the Storm” di Fred Schepisi, e quello per la miglior colonna sonora a Ralf Wengenmayr per “Hotel Lux”. Tra gli attori premiati di questa edizione ci sono stati anche: Noomi Rapace, attrice nota per la sua interpretazione nella saga Millennium, che ha vinto il Premio Marc’Aurelio della Giuria come migliore attrice per il film “Babycall”, e il francese Guillaume Canet, miglior attore per “Une vie meilleure”. Durante il gran galà di fine kermesse l’attore americano Richard Gere è stato premiato con un riconoscimento alla carriera , e la statuetta gli è stata consegnata dalle mani di Debra Winger, con la quale ha recitato nel celebre film del 1982 “Ufficiale e gentiluomo”. Per la sezione Extra L’Altro Cinema, la giuria, composta da Pietro Marcello, James Marsh, Anne Lai, Meghan Wurtz e presieduta da Francesca Comencini, ha premiato come miglior documentario “Girl Model” di David Redmon e Ashley Sabin, mentre il Premio Esordienti è andato a “Circumstance” di Maryam Keshavarz, ed a “La Brindille” di Emmanuelle Millet. Anche quest’anno la manifestazione cinematografica capitolina ha fatto parlare di sé, dalle incursioni di alcuni giovani manifestanti dei primi giorni, alla presenza di divi sul red carpet che rispetto agli altri anni per alcuni critici è sembrata piuttosto scarna, forse anche a causa dei tagli, ma nel complesso è stata un’edizione che ha fatto registrare una sensibile crescita nei numeri, anche se ancora una volta il gradimento e le vere sorprese si sono avute per i film fuori concorso, come nel caso del film di Wenders “Pina” su Pina Bausch.

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Michela Romoli