Dal 4 ottobre a Palazzo Cipolla la prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista
Dopo il successo della mostra su Edward Hopper, la stagione invernale del Museo Fondazione Roma rende omaggio ad un’altra icona dell’arte americana del XX secolo: Georgia O’Keeffe. Nello spazio espositivo di Palazzo Cipolla, dal 4 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012, per la prima volta in Italia, una grande retrospettiva storica che esplora il complesso universo dell’artista statunitense che con le sue forme naturali e architettoniche, ha cambiato il corso della storia dell’arte moderna. La mostra è promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dalla Fondazione Roma Arte Musei con Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung, Helsinki Art Museum e Arthemisia Group, in collaborazione anche con il Georgia O’Keeffe Museum, e dopo la tappa romana si trasferirà a Monaco, dove sarà ospitata presso il Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung dal 3 febbraio al 13 maggio 2012, e successivamente a Helsinki dal 31 maggio al 9 settembre 2012. L’artista americana è tra le maggiori esponenti del modernismo, e nonostante alcune delle sue opere siano state esposte occasionalmente in Europa, questa retrospettiva costituisce la prima vera occasione per far conoscere al pubblico italiano il suo lavoro e la sua produzione.
La mostra è stata curata da Barbara Buhler Lynes, Direttore del Centro Ricerca del Museo del Georgia O’Keeffe e massima esperta dell’artista, si compone di 60 opere provenienti dalla Collezione del Georgia O’Keeffe Museum di Santa Fe in Nuovo Messico, ed è arricchita da altri importanti prestiti che provengono dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, dalla National Gallery of Art di Washington, dal Whitney Museum of American Art di New York, dal Philadelphia Museum of Art e da prestigiose collezioni private. L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni cronologiche e tematiche che ripercorrono la vita e la produzione dell’artista, dalle prime opere astratte fino agli anni trascorsi a New York e in Nuovo Messico. Una serie di fotografie realizzate da celebri fotografi americani come Ansel Adams, Arnold Newman, Todd Webb, e Alfred Stieglitz (marito della O’Keeffee) fanno da corredo alle sezioni, consacrando luoghi e momenti della vita dell’artista. Nel percorso espositivo anche alcune fotografie realizzate dalla stessa O’Keeffe durante gli anni vissuti in Nuovo Messico, e una ricostruzione dello studio di Ghost Ranch, dove sarà possibile vedere esposti gli strumenti di lavoro e gli oggetti personali adoperati dall’artista.
Michela Romoli