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L’arte astratta e rigorosamente geometrica di Mondrian

Al Vittoriano continua fino al 29 gennaio la mostra “Piet Mondrian, l’armonia perfetta”.
Piet Mondrian si distingue già nei primi anni del 900 per essere un paesaggista di successo. Da qui prende avvio il suo percorso artistico . Infatti il passaggio dalla prima maniera naturalistica alla ricerca simbolista avviene con il trasferimento nel 1908 a Domburg , in Zelanda . Il simbolismo conduce Mondrian a semplificare l’ossatura dell’immagine e, ad usare un colore più vivo, a volte steso a zone, a volte solo accostato riprendendo la tecnica divisionista e fauvista. Vive negli anni a cavallo tra i due secoli, in anni in cui gli artisti d’avanguardia non si accontentano più di un’arte deputata a rappresentare l’aspetto esteriore della realtà, ma ricercano una verità più profonda, oltre l’esteriorità. La ricerca di Mondrian si sviluppa così verso il rigore astrattista delle linee e dei colori. Ricordato anche come fondatore della rivista d’arte olandese “De Stijl”, uscita per la prima volta nel 1917 , in cui gli artisti che vi scrivono vogliono creare con la loro arte una società nuova. Aspirano a un’opera d’arte totale, in cui pittura, scultura, grafica e architettura formano un insieme unico. Inoltre, credono che non vi sia gerarchia tra le varie forme d’arte. Questa idea modernissima, che ha esercitato una profonda influenza sull’arte moderna, li porta a occuparsi anche di pubblicità e fotografia. Ma la vera particolarità di Mondrian è la sua concezione della vita, intesa come pura attività interiore. Da qui la necessità di eliminare in arte la presenza del mondo oggettivo. L’artista distrugge così l’oggetto e avvicina sempre di più l’arte alla verità della coscienza interiore. E’ indispensabile per lui abolire tutti i modi in cui più facilmente può manifestarsi il dato soggettivo, passionale, sentimentale, individualistico. La retta verticale e orizzontale diventano per lui l’unico modo di fare arte. Il misticismo di Mondrian è di natura mentale e non emotivo ; in Mondrian l’ascetismo tende a superare le passioni, i turbamenti, mediante un processo di liberazione dagli stimoli individuali. Il modo con cui Mondrian giunge all’astrattismo puro è un modo graduale: egli toglie progressivamente all’oggetto tutte le sue note individuanti, le sue particolarità, sino a ridurlo a scheletro, a stilizzazione, a linea. Nel 1938 di trasferisce a Londra e nel 1940 a New York dove vive la sua ultima stagione felice nell’incontro con un nuovo mondo : la patria del jazz lo ispira, la folla e il dinamismo della metropoli portano un rinnovamento nella sua arte. Sono circa settanta le opere in mostra , tra olii e disegni che ripercorrono la vita e l’arte del pittore olandese , oltre a quaranta opere di artisti che influenzano la sua evoluzione. L’obiettivo della retrospettiva è quello di ripercorrere l’intero cammino artistico di uno dei più importanti Maestri del XX secolo valorizzando la sua coerenza nel perseguire l’obiettivo di un’arte astratta.

Emanuela Maisto

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Informazioni:
“Mondrian. L’armonia perfetta”
Complesso del Vittoriano
Via di San Pietro in Carcere
Orari: lunedì-giovedì 9:30-19:30, venerdì e sabato 9:30-23:30, domenica 9:30-20:30.
Ingresso: intero €12, ridotto €8,50.
Informazioni: 06-6780664.