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La basilica di San Clemente e i suoi tesori sotterranei

È una delle più antiche e ricche basiliche romane. A pochi passi dal Colosseo si affaccia sulla piazza omonima di San Clemente, ma vi si accede dalla via di San Giovanni in Laterano.


Ciò che la rende particolare sono gli edifici, i mosaici e gli affreschi sotterranei. Infatti la base della Basilica superiore, quella che sorge al livello della strada, è costituita da una casa del II secolo, forse quella di Papa Clemente I martire nel Chersoneso, che fu il quarto papa dall’88 al 97, al quale fu poi dedicata. Quella immediatamente visibile ai nostri occhi fu costruita nel 1108 sui resti di ciò che è stata chiamata la Basilica inferiore, che era l’edificio originale che risale al 350. Questa prima Basilica fu però danneggiata dall’incendio e il saccheggio dei Normanni avvenuto nel 1084; la chiesa si trovava in condizioni così disastrose che si decise di interrarla e rinforzarla per sostenerne una nuova costruitavi sopra da Pasquale II. La Basilica inferiore fu rinvenuta nel 1861 e solo allora si scoprì il terzo edificio romano sottostante.

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L’ingresso principale su Piazza San Clemente è inquadrato in uno splendido protiro del XII secolo e da una cornice marmorea dello stesso periodo. Si accede così ad un cortile interno, quadriportico, con colonne ioniche e architravi, che precede la facciata settecentesca con un piccolo campanile. L’interno preserva ancora l’aspetto medievale, nonostante diversi rimaneggiamenti nei secoli successivi. È suddiviso in tre navate, ciascuna terminante con un’abside. Le colonne antiche, di varia provenienza, hanno capitelli ionici in stucco (rifatti), il pavimento è un bell’esemplare cosmatesco; nel mezzo della navata la schola cantorum, del XII secolo, ma che reimpiega diversi frammenti provenienti dalla chiesa inferiore, così come riutilizzata è la cattedra episcopale. Nell’abside centrale è conservato il meraviglioso mosaico, raffigurante il Cristo crocifisso tra la Vergine e S. Giovanni Evangelista. Nella navata sinistra si trova la Cappella di Santa Caterina d’Alessandria che presenta una serie di affreschi di Masolino da Panicale con episodi della vita della santa, una delle prime testimonianze della pittura rinascimentale a Roma. Dalla sagrestia si accede alla basilica paleocristiana inferiore, costruita alla fine del IV secolo; essa presenta tre navate, divisa da colonne, ed è preceduta da un nartece; per tutto l’alto Medioevo fu una delle più importanti di Roma, arricchita da affreschi e arredi vari.

Nella navata centrale è rievocata la leggenda di Sisinnio: costui era prefetto di Roma e marito di una certa Teodora che venne convinta da Clemente al voto di castità. Il povero marito Sisinnio, irato, cominciò, con i suoi soldati a pedinare la moglie e la sorprese in una catacomba ad ascoltare una messa celebrata da Clemente. Sisinnio allora ordinò ai suoi soldati di arrestarlo, ma Dio non glielo permise accecando lui e i suoi sgherri. L’affresco rappresenta la storia con delle scene che sembrano quasi dei fumetti e in certi passaggi sono anche spiritose. Nella parete di sinistra è affrescata la leggenda di Sant’Alessio. Dal fondo si può poi accedere ad un terzo livello di scavi, corrispondente al pian terreno dell’antica casa sulla quale venne poi costruita la Basilica inferiore. Qui è stato ritrovato, nei primi del Novecento, un mitreo risalente al III secolo costituito da un vestibolo e dal triclinio con il soffitto a cassettoni e i sedili per gli iniziati. Si tratta di un luogo di culto sacro al dio Mitra, culto di origine persiane che si era diffuso molto a Roma e che contava numerosi seguaci. Sulla volta sono visibili delle aperture in relazione agli aspetti astrologici della dottrina, al centro un’area marmorea con Mitra che immola il toro. Ancora più in profondità , attraversando quello che una volta era un vicolo all’aperto, si giunge ad altri ambienti romani, che oggi si datano al II secolo, in uno dei quali è visibile una corrente d’acqua, un tempo uno dei numerosissimi corsi d’acqua sotterranei della città, poi canalizzato. La Basilica di San Clemente offre uno spaccato di storia romana di circa 1300 anni, dal Medioevo all’età Repubblicana e oltre.

Emanuela Maisto