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La Chiesa della Madonna dell’Arco Oscuro

madonna dellarco

La Chiesa è situata in via delle Belle Arti, nel quartiere Pinciano. Essa prende il nome da un’immagine della Madonna che fin dal tempo del Medioevo era particolarmente venerata.

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L’effige venne ritrovata sotto l’arco di un cavalcavia a volta a botte, collegante la villa Poniatowski con la villa Giulia. Questo cavalcavia era denominato, per l’appunto, “arco oscuro”. L’immagine, nel 1797, venne posta in questa piccola chiesa, all’epoca chiamata “Sacellum Matris Divinae Providentiae”. Al suo ingresso, sull’architrave, si trova lo stemma di Papa Innocenzo XI, risalente al 1686. L’edificio si compone di due ambienti barricati esternamente da una cancellata che risale agli anni Settanta del Novecento. Il primo ambiente che funge da pronao, dove sono custoditi diversi ex voto per grazie ricevute, presenta un mosaico moderno sulla parete di fondo che ritrae l’Annunciazione e che prosegue nel secondo ambiente, separato da un’altra cancellata dove è murato l’Arco Oscuro e dove è ancora posta l’antica immagine della Madonna. Questo secondo ambiente è in realtà l’antica chiesetta costruita nel 1797, ovviamente mutata nel suo aspetto originario, dove si trovano 14 stazioni della Via Crucis che adornano le pareti.

Nel giornale di Roma datato 30 Settembre 1797 sono riportate le notizie sulla sua fondazione: “Fra Giovanni Andrea Michelotti, volendo porre in luogo più decente una miracolosa immagine tolta dal Tabor, dal luogo angusto dove era collocata, nell’istesso luogo si diede a scavare nel tufo a forza di scalpello e ricavò una mediocre cappelletta e questa ridotta al termine, abbellita e ornata con l’aiuto dell’elemosina di molti benefattori, in particolare vignaioli di quei dintorni, e domenica 10 settembre ne fu fatta con la prescritta cerimonia la solenne benedizione. Il giorno poi della domenica 24, essendo stata collocata la sacra immagine sopra una vaga macchina in Santa Maria del Popolo, fu riportata con solenne processione alla predetta cappella”. Quel frate continuò ad occuparsi del santuario e più tardi arrivò anche a collocare intorno all’immagine, sulle due pareti laterali “14 stazioni della Via Crucis facendo ardere avanti a ciascuna di esse una lampa: esse servivano così a rischiararlo”. Ancora oggi ci sono queste lampade eterne di fronte a ciascuna stazione.

Emanuela Maisto