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La statua bronzea di San Pietro. Curiosità storiche

La celebre statua bronzea di San Pietro in cattedra raffigura l’Apostolo mentre con una mano benedice e con l’altra impugna le chiavi del Regno di Dio. Il Santo è rappresentato seduto, sotto un baldacchino che si innalza nella navata centrale della basilica vaticana. La scultura è tradizionalmente attribuita ad Arnolfo di Cambio che l’avrebbe realizzata nel XIII secolo. Secondo alcuni studiosi, tuttavia, nel V secolo San Leone I, tornato dall’incontro con Attila, avrebbe fatto fondere la statua di Giove Capitolino per formare questa opera raffigurante l’Apostolo e patrono di Roma.
Nel Medioevo la scultura, considerata già all’epoca molto importante, era custodita nel chiostro di San Martino presso l’antica basilica. Quando la cupola della nuova basilica fu completata, Paolo V fece trasferire la statua in San Pietro.
È usanza fin dai tempi antichi che nelle grandi festività e soprattutto in occasione del 29 giugno, festa degli apostoli Pietro e Paolo, la statua venga agghindata con sontuosi paramenti pontificali. In tale evento è consuetudine toccarne il piede destro come atto di devozione.
Solo nel 1798 e nel 1799 la caratteristica cerimonia della vestizione fu proibita dal governo. La prima volta il popolo non ci fece quasi caso. Nella seconda occasione però a Roma cominciarono a girare voci sospettose. Ci fu chi pensò che la Repubblica si fosse appropriata della cappa da cerimonia che serviva alla vestizione della scultura.
Da allora non è mai più accaduto che nella ricorrenza del 29 giugno la statua rimanesse priva dei suoi sacri paramenti.
Nel mondo esistono diverse copie di San Pietro in cattedra. Una di esse, ad esempio, si trova nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi ed è perfettamente identica a quella custodita nella basilica vaticana.

Massimiliano Liverotti

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