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Misteri e curiosità sulla divinità Veiove

Veiove è una divinità infernale che i Romani erano soliti ingraziarsi perché non facesse loro del male.

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Tale divinità romana discendeva dal dio italico conosciuto dagli Etruschi come Veti, dio della vendetta.

Secondo alcune fonti rappresentava l’aspetto più oscuro di Giove, da cui era stato scisso divenendo a sua volta una divinità a sé. Alcuni studiosi invece ritengono che Veiove abbia legami anche con Apollo.

Tra i suoi simboli vi era il pilum, un particolare tipo di giavellotto legato a Pilumnus, dio della natura che permetteva ai bambini di crescere e restare sani. Veiove era anche rappresentato con una capra, elemento connesso a Fauno e Fauna: simbolo di lussuria e di fecondità.

Uno dei templi di Veiove si trova nei sotterranei del Palazzo Senatorio, là dove anticamente era situata la zona di cui Veiove era appunto protettore, la cosiddetta Asylum: il luogo dove Romolo accoglieva i rifugiati dalle altre città del Lazio, collocato tra due radure del Campidoglio: l’Arx ed il Capitolium. 

Lo scrittore romano Aulo Gallio descrive la scultura nel tempio del Campidoglio come la rappresentazione di un dio giovane armato di arco e frecce, con vicino una capra a lui sacrificata.

Veiove aveva un corrispettivo in Grecia dove veniva chiamato Zeus Katakthonios, ma secondo altre versioni con quest’ultimo nome si farebbe riferimento ad Ade, dio greco degli inferi.

Alcuni studiosi ritengono che gli sia stata dedicata l’agonium del 21 maggio, una festività romana in cui si sacrificava un ariete nero: una festa molto antica ed importante, che nella tradizione era attribuita a Numa Pompilio.

Sembra che sull’Isola Tiberina Veiove venisse festeggiato, insieme ad Esculapio, il primo giorno dell’anno. Nello stesso luogo, nel 194 a.C. gli sarebbe stato dedicato un piccolo tempio.

Massimiliano Liverotti