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Un Monumento al XX secolo, la scultura Novecento di Arnaldo Pomodoro all’Eur

Alle soglie del XXI secolo l’Agenzia Romana per il Giubileo e il Comune di Roma commissionano ad Arnaldo Pomodoro, uno degli scultori italiani viventi più noti a livello internazionale, una scultura da collocare nella Capitale come riferimento al passaggio del Millennio. Lo scultore inizia così l’ideazione di una scultura monumentale, una sorta di obelisco bronzeo che intitola provvisoriamente “Torre in forma di spirale”; a breve comincerà a lavorare al modello in gesso dell’opera definitiva cui darà il nome di “Novecento”. Le fasi della realizzazione di questa scultura si legano anche alla storia della Fondazione Arnaldo Pomodoro: l’artista, alla ricerca di un capannone dove costruire il modello dell’opera commissionatagli, trova il complesso delle ex officine Riva & Calzoni, interessante esempio di archeologia industriale, situato a Milano in posizione strategica; risolve così sia la necessità di avere a disposizione ampi spazi per la realizzazione della monumentale scultura, sia l’esigenza di trasferire la sua Fondazione in un’area centrale di Milano, per aumentarne la fruibilità da parte del pubblico. Nella primavera del 2004 hanno inizio i lavori per la collocazione del monumento, alto 21 metri e di 7 metri di diametro, a Roma nel Piazzale Pier Luigi Nervi, di fronte al Palazzo dello Sport. La scultura, collocata in una grande vasca d’acqua, viene inaugurata il 23 ottobre 2004, alle 12, alla presenza del Sindaco, delle autorità e di numerosi critici e giornalisti. Nello stesso mese è anche allestita la mostra “Novecento, una scultura per Roma” nella Sala Santa Rita dove, insieme ad una serie di disegni preparatori, di fotografie del “work in progress” e di un documentario che documenta le fasi di realizzazione della scultura, è stato esposto il bozzetto dell’opera in scala 1:7. Il monumento, moderna colonna bronzea collocata in un luogo per l’artista “punto di partenza – prossimo al mare – per la costruzione di Roma, la grande città eterna”, vuole raccontare il secolo appena trascorso, così come la Colonna Traiana o la Colonna di Marco di Aurelio raccontano ancora oggi le vicende dell’antica Roma. La forma a spirale “crescente e avvolgente” vuole dare, secondo quanto ha dichiarato lo scultore, il “senso di progresso continuo, che è insieme di uguaglianza e di elevamento […]: la spirale, con fascia attorno, dice il movimento e il divenire costante, e dice la dinamica di un attraversamento dello spazio che oggi è della nostra civiltà”. In questa idea ottimistica della storia come progresso, le torsioni, i buchi e gli incavi che percorrono l’intera superficie dell’opera rappresenterebbero, invece, i vuoti e le perdite che hanno segnato la storia, ed in particolare il secolo scorso. Pensando al Novecento come al secolo che ha innovato tanto l’arte quanto l’esperienza comune della gente del nostro paese, come al secolo dell’invenzione e dell’elaborazione delle idee, l’artista afferma con forza che  “quest’opera è un monumento al Novecento, in una grande scultura. Certo nel Novecento si è cominciato qualcosa di non pensato mai. E non possiamo prevedere il seguito di tutto ciò, ma è giusto esaltare il secolo che ha aperto nuove vie, per continuare a pensare in avanti nel nostro immaginario”.



Alessia Casciardi

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