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Via dei Leutari

Situata nel rione Parione, va da corso Vittorio Emanuele II a piazza di Pasquino. Il nome deriva dalla famiglia Leutari, che abitò qui. Papa Sisto V, quando era ancora cardinale, alloggiò nello stesso palazzetto che vide la morte di Francesco Peretti, marito di Vittoria Accorambuoni, fatto uccidere da Paolo Giordano Orsini che voleva tutta per sé la nipote di Sisto V.
Altre due celebri donne abitarono in questa via: Isabella Borgia e la sorella Lucrezia, ma anche Maria Bibbiena, fidanzata di Raffaello, che qui morì forse di crepacuore a causa delle impertinenze del compagno. Nel palazzo detto “di Monna Galla degli Orsini”, oggi demolito per l’apertura di Corso Vittorio Emanuele II, si rifugiò Stefano Porcari, cercando di sfuggire agli sbirri di Papa Niccolò V, in seguito al fallimento della sua congiura. Sempre qui fu ritrovata, nel 1593, la colossale statua ritenuta di Pompeo, sotto le fondamenta di due modesti edifici, che fu oggetto di contesa dei proprietari degli immobili, essendo stata ritrovata in posizione orizzontale e con la testa sporgente al di là del muro divisorio dei due edifici. I giudici decisero di far decapitare la statua in modo che ognuno avesse la sua parte. Ciò non piacque a Papa Giulio III, che la acquistò e ne fece dono al cardinale Capodiferro, a ornamento di quello che oggi si chiama Palazzo Spada. A palazzo Pagliarini, invece, Gioacchino Rossini compose il Barbiere di Siviglia. 

Emanuela Maisto 

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