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Via Marmorata. Da deposito di marmi ad arteria di collegamento

La via nel cuore di Testaccio porta con se una lunga storia di commercio fluviale

Situata nel cuore del quartiere Testaccio, collega piazza di Porta San Paolo con piazza dell’Emporio. Via Marmorata è una delle strade principali di questo quartiere.
Il nome le deriva dall’antica via che qui ospitava grandi depositi di marmi e pietre che giungevano direttamente dal Tevere a Roma. Proprio in questa sede venivano ammassati in attesa di essere smistati, venduti o lavorati per altri scopi.

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Questa era la zona che anticamente veniva denominata e riconosciuta da tutti con il nome di Emporium e la strada ripercorre quasi fedelmente il percorso della via Ostiensis. Anticamente essa veniva chiamata in altri modi: via del Gobbo, prendendo il nome dal titolare che aveva qui una farmacia e che aveva questa insegna, ma anche via della Sette Vespe e via Vespilloni.
Da alcune fonti si apprende che, fino al 1920, il toponimo di questa strada si estendeva fino al lungotevere Aventino, dunque essa era molto più estesa di come si presenta oggi. Secondo la tradizione qui si svolsero gli avvenimenti narrati da Virgilio nell’VIII Libro dell’Eneide, ovvero lo sbarco di Enea e l’incontro con Evandro. Tra il 1928 e il 1930 in questa via furono realizzate case a blocco, popolari per l’incremento edilizio a cui si assistette in quegli anni in tutto il rione Testaccio, operazione che cambiò definitivamente il volto del quartiere.

Emanuela Maisto