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Addio fantasmi

Esistono storie calde e feroci, tristi e scombinate – per combattimenti estenuanti di corpi e parole – che partono da una certa affettività familiare, da una vicenda individuale, che diventano libri e acquistano magicamente una nuova materialità, dentro una luce a tratti fotografica, benché trasfigurata dal tempo.

La bellezza di Nadia Terranova (inarrestabile nel suo ultimo romanzo pubblicato da Einaudi, “Addio fantasmi”) è l’evidente e assoluta necessità di restare viva, di opporre alla sparizione la pura grazia creativa della sua voce, nell’atto di ricomporre: convocando senza censura il passato, la scrittrice ricorda. Ida arriva a Messina, la città dov’è nata, chiamata da sua madre per sistemare insieme la casa di famiglia, prima di metterla in vendita. Quando sembra di nuovo tutto a portata di mano, indecisa su cosa conservare e cosa buttare via, diventa necessario fare i conti con il dolore e il senso di colpa, con l’altra metà che manca: un padre scomparso nel nulla molti anni prima. Mutevoli immagini di sé appaiono fluttuare, labirinti di segni come un intreccio fitto di rami su un albero altissimo, dove siede ancora una giovane donna. Guarda in giù, ha le vertigini: cosa possiedono gli altri che io non ho? La memoria scivola allora su ogni singolo oggetto, unisce e separa: torna soltanto chi non torna mai per restare.

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Nadia Terranova

Giulio Einaudi editore 2018

Euro 17

Ilaria Campodonico