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Come diventare grandi

In libreria “Io e te”, il nuovo racconto di Niccolò Ammaniti.

Dopo soltanto un anno, Niccolò Ammaniti torna in libreria con un romanzo breve, IO E TE: la storia di un ragazzo che rimane chiuso una settimana intera nella cantina del suo palazzo, perché ha paura di dire ai genitori che non è stato invitato in gita a Cortina dai suoi compagni di classe. Lorenzo Cuni è un quattordicenne come ce ne sono tanti: introverso, solitario, fantasioso, incerto che ha imparato a sperimentare tradizionali forme di mimetismo per rendersi invisibile agli occhi dei suoi coetanei, della sua famiglia, di tutti quelli che incontra. “Da qualche parte, ai tropici, vive una mosca che imita le vespe. Ha quattro ali come tutte quelle della sua specie, ma le tiene una sull’altra, così sembrano due. Ha l’addome a strisce gialle e nere, le antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un pungiglione finto. Non fa niente, è buona. Ma, vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole, persino gli uomini la temono. Può entrare tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più pericolosi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce. Avevo sbagliato tutto. Ecco cosa dovevo fare. Imitare i più pericolosi.” La cantina diventa la tana di Lorenzo, il rifugio segreto dove nascondersi e dare inizio ad una vera vacanza con i fumetti di Silver Surfer, la play-station e i libri di Stephen King, le scatolette di tonno, i barattoli di sottaceti, la nutella e la coca-cola. Tutto fila dritto, tutto è perfetto, quando improvvisamente arriva una ragazza che sembra mettere pericolosamente a repentaglio l’intera “operazione bunker”. E’Olivia Cuni, sua sorella che Lorenzo conosce appena.
Perchè hai scelto in più occasioni di raccontare storie di bambini, di adolescenti? “Perché credo che l’adolescenza sia un momento assolutamente fondamentale nella vita di ognuno di noi, in cui si cambia, in cui ci si scontra tra un’immagine del proprio futuro e la perdita dolorosa dei giochi d’infanzia. Quindi è un momento di trasformazione, dove ognuno è protagonista di una storia”, spiega Niccolò Ammaniti.
In che maniera la tua scrittura è cambiata? “La scrittura cambia come cambiano tutte le cose. E’ sicuramente diversa da quella con cui ho cominciato. Provo ad usare diversi toni: alle volte sono più intimi come nel caso di Io e te, altre sono più tra la commedia e la tragedia come può essere con Che la festa cominci. Cambia come cambio io, che sto diventando un po’ più vecchio. Non so esattamente in che direzione. Ogni volta, per ogni libro, cerco di avere una voce nuova che assomigli solo parzialmente a quello che ho fatto prima”.
Mi pare che tu abbia una vocazione alla solitudine. Come incide sulla tua scrittura e nella tua vita? “La solitudine nella mia vita è importante, nel senso che è importante saper stare da soli, vivere da soli e spesso nella confusione è difficile” – racconta Ammaniti – “Per quanto riguarda i miei personaggi, sono soli in quanto qualsiasi scrittura in cui ci sono dei personaggi, questi – se uno li descrive e vuole raccontare il loro pensiero – non possono che essere evidentemente soli. E lì diventano un carattere. Se sono in continuo dialogo sarebbe una sceneggiatura di un film. Credo che in tutti i buoni romanzi, i protagonisti sono sempre soli. E poi le storie, anche se le cerchi, le pensi da solo. Anche se vai in giro, anche quando ti trovi dentro fatti incredibili, arriva sempre un momento in cui assorbi le cose e le pensi per forza da solo”.

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Informazioni:
Titolo: Io e te
Autore: Niccolò Ammaniti
Editore: Einaudi Stile Libero big
Pagine: 122
Prezzo: 10,00 euro

Ilaria Campodonico