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I difetti fondamentali

La letteratura - in ogni tempo e luogo - è una questione seria

 

 

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Gli scrittori veri sono piuttosto rari, se si escludono tentativi incerti, monumentali fissazioni adolescenziali, amor di sé e noia. L’autenticità appartiene al libro perfetto, l’autore e la sua vita entrano di necessità nella scrittura e non vanno più via. Così, se è vero che si compone sempre lo stesso libro, anche le quattordici avventure – di scrittori, editor, agenti, critici, redattori, giurati – sono una sola creatura, potentissima e molto ben costruita, saltata fuori da ricordi, furori, incontri, passaggi di Luca Ricci: dai libri (che ha consumato), dai fantasmi deformati della sua fantasia. Vi è prima di tutto una voce, un’inclinazione, un’irrequietezza, un amore. Poi esistono i personaggi, i loro destini rappresentati con effetti speciali buoni e contenuti. Alla ricerca della giusta distanza dalla realtà, il suo mondo – eccitato, intelligente, infelice, vinto – è quello che sembra (e/o non è), che sia illogico o con una direzione: descrivere la cosa tragica, che sta lì in fondo, sullo sfondo, come un sottofondo continuo di paesaggio e musica. La messinscena di un sistema impazzito, un’allegra catastrofe per tutti, con dialoghi ad alta voce e riflessioni segrete, mute, irresistibili. Tenere fermo il desiderio è indispensabile, ricordarlo non è scontato.

Luca Ricci

Rizzoli 2017

Pagine 352

Euro 20

Ilaria Campodonico