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Io Khaled vendo uomini e sono innocente

Francesca Mannocchi è una giovane donna, reporter e scrittrice, figura radiosa e delicata ma guidata da volontà indefessa, occhi attenti e cuore forte, che potrebbe spostare intere montagne. Sono rare le persone che – superando ogni volta i propri limiti – hanno la capacità di concentrare così tenacemente la loro esistenza attorno a un significato e scuoterla, aumentarla, uscendo fuori da sé per incontrare l’altro e diventare testimoni di una vicenda, di una porzione di mondo che sia vicina o lontanissima. Accostando i suoi lavori, trovandosi faccia a faccia con le storie che raccoglie, risulta evidente che la sfida non è la distanza quanto piuttosto mantenere semplicità e purezza di spirito. “Io Khaled vendo uomini e sono innocente”, pubblicato da Einaudi nella collana Stile Libero, è il lungo monologo di un trafficante di esseri umani in Libia, uno dei tanti che gestisce i flussi di migranti tra i centri di detenzione e il Mediterraneo. Attraverso lo sguardo aperto di una giornalista che non si risparmia, che non assolve ma è anche sempre pronta ad ascoltare, il racconto diventa subito un potentissimo romanzo della memoria. Perché conoscere le cose nella loro complessità (non considerare la possibilità di fermarsi alla prima rappresentazione) è l’unico modo che abbiamo ancora per restare liberi.

Io Khaled vendo uomini e sono innocente
Francesca Mannocchi
Einaudi 2019
Euro 17

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Ilaria Campodonico