Dopo “Il cane che andava per mare”, in libreria una nuova raccolta di storie sulla Sicilia di Stefano Malatesta, scritte in un vecchio baglio affacciato sul Mediterraneo, da un’isola che è diventata nel tempo una sua terra di elezione: “La pescatrice del Platani”.
Viceamministratore di una piantagione di tè alle Seychelles, documentarista di animali, cronista di nera, inviato di guerra, da oltre venticinque anni Malatesta è una delle firme più prestigiose del quotidiano La Repubblica. Vincitore dei premi Albatros Palestrina, Este-Ferrara, Comisso, Settembrini, Barzini per il miglior inviato speciale dell’anno e Chatwin, dirige la collana di letteratura di viaggio “Il cammello battriano” per la casa editrice Neri Pozza. “Con la sua scrittura abile, sorniona, sempre elegante” così è stata definita da Andrea Camilleri, Malatesta torna a raccontare i chiostri, i palazzi, il buon vino, le passeggiate in montagna o lungo spiagge frequentate dal dio Pan, dai nudisti e dai pittori tedeschi; le tradizioni, impastate con la poesia e le facce dei grandi pittori, scrittori – Leonardo Sciascia, Piero Guccione, il principe Alliata – con i finti miti, i cannoli e il formaggio maiorchino. Una letteratura speciale, una terra di mezzo tra recit de voyage, critica letteraria, ricostruzione storica, avventurose narrazioni di battaglie e lezioni di gastronomia.
Autore: Stefano Malatesta
Pagine: 224
Prezzo: 16 euro
Editore: Neri Pozza
Anno: 2011
Ilaria Campodonico