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Pastoralia

libri 115 - pastoralia

George Saunders è un campione di racconti brevi, che possono essere profondamente esagerati e brutalmente divertenti. Ma le sue storie sono malinconiche, sottili, disperatamente dolci.

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Lo scrittore sembra aver immagazzinato – puntualmente o per consuetudine – le chiacchiere mondane, i pallidi luoghi comuni, il culto della finzione perenne, il modo di vita casuale e mediocre che va dalle condotte filosofiche più convenzionali alle forme di edonismo più insipide: un uomo che deve simulare un’esistenza da cavernicolo in un parco a tema, uno spogliarellista di uno strip club dove le signore sono chiamate a formulare rigorosissime classifiche, frequentatori di corsi per migliorare l’autostima. Tuttavia il suo non è un esercizio discriminatorio per incastrare l’America in una rete che sia unica e immutabile. Saunders è interessato a raccontare le esistenze, apparentemente minori, dell’uomo qualunque con la massima trasparenza. Uno scrittore intelligente che, invece di imporre una visione assoluta del suo tempo, ha pensato che fosse suo dovere dare nuovi colori a un quadro reale di squallore esiziale, da fine del mondo (non c’è più nulla da perdere). Fallimento e dannazione, angoscia e colpa, parodie del reale, tragicomiche dove la non-esistenza è la punizione suprema e inconsapevole.

Geroge Saunders
minimum fax 2014
pagine 153
euro 9

Ilaria Campodonico