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Piccolo Teatro di Tullio Pericoli

piccolo teatro

Un singolare e divertente labirinto di pensieri

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Tullio Pericoli, tra i più noti pittori e disegnatori in Italia, è diventato autore di un piccolo volume: trentasette ritratti di parole (sonori!), un singolare e divertente labirinto di pensieri più o meno consapevoli, di sentimenti che sono segni da tradurre, scritte su carta velina che compaiono e scompaiono. Niente rappresentazione tradizionale, piuttosto una nuova esperienza mobile soggetto-oggetto con matite e colori. Questa volta Pericoli ha voluto studiare e seguire da vicino Toni Servillo, indagare il destino, scoprire il desiderio e le stanze segrete, il volto vero (uno) che unisce le sue infinite espressioni. Così sfogliando le pagine tutte insieme, senza mai fermarle con le dita, l’attore è vivo in tre dimensioni e si muove. Sprofondando nelle crepe di una maschera – in apparenza inaccessibile – troviamo una possibile via d’accesso al reale. Non è semplice spiegare cosa sia esattamente questo lavoro, un esperimento interessante. La caratteristica principale è lo sconfinamento, l’incrocio di linguaggi per andare anche molto lontano senza tradire la passione di sempre, lavorando sul profilo fino alla trasfigurazione del volto. Un esercizio coraggioso nel quale – partendo da qualcosa di esistente – la variazione si impone come regola continua per deformare lo spazio e il tempo.

Tullio Pericoli
Adelphi 2016
pagine 94
euro 14

Ilaria Campodonico