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Quel treno per Baghdad

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Nell’epoca dell’alta velocità, delle navi-città e degli aerei low cost, la letteratura rischia di perdere l’ispirazione, sembra dover imparare a fare a meno di un tema e non avere il tempo di applicare l’immaginazione all’avventura, alla realtà di un lungo viaggio e al piacere che ne deriva.

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Il solo luogo adatto a simili esercitazioni è stato a lungo quel piccolo spazio sopra i binari dove accadeva quasi tutto, laddove l’avventura si mischiava alla casualità, secondo regole del buon viaggiare divertenti, spiritose, drammatiche e oscure. Luoghi di storie e incontri, in un tempo dilatato che sembra destinato a scomparire. Una volta gli autori del rècit de voyage erano persone afflitte dalla sindrome del lontano, scrittori in viaggio che per rendere più eccitanti i loro romanzi e i loro sogni salivano su treni carichi di bauli al seguito, o con uno zaino e un taccuino, su carrozze di seconda classe, vagoni merci, per raccontare stazioni, arrivi e partenze, mischiandoli ai passaggi, alle atmosfere, agli amori, alle fughe, ai paesaggi. Stefano Malatesta, amante di viaggi e libri leggendari, torna con una grande raccolta di racconti e con nuovi compagni di viaggio: Giuseppe Cederna, Maurizio Tosi, Matteo Pennacchi, Diego Planeta, Stenio Solinas, Francesco Alliata, Boris Biancheri, Mario Fales.

a cura di Stefano Malatesta
Neri Pozza 2013
pagine 172
euro 16,50

Ilaria Campodonico