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Ritratto d’artista

Quello di Gérard Lauzier è un vero e proprio inseguimento. Michel Choupon è l’obiettivo: un irregolare, un mediocre, uno che vuole fare lo scrittore cinematografico.

Giovane, snello, il suo volto cambia poco, ogni volta compare incorniciato da un nuovo schermo dove non gli capita nulla di sorprendente; i suoi passi sono naturali, trascinati, ma riescono ad alimentare il nostro desiderio di lettori in attesa del colpo di scena. Poi improvvisamente una donna, una possibilità, un’idea. E scopriamo che il territorio messo in scena è quello che non viene disegnato (una rivelazione!): storie di fallimenti e naufragi. Umorismo francese, sguardo cinico e sarcastico su tutte le cose per una narrazione ben fatta, ricca e minimale. L’arte di Lauzier resiste ancora fuori dagli schemi, perché è personale, libera e il suo significato risiede nella felicità di creare. Questo ritratto è la vita di un artista qualunque, con un’esistenza noiosa e spassosa, nella quale ha fatto irruzione la necessità di inventare. Dove l’arte è terapia, fuga e affermazione di tutto quello che non va, come una sbucciatura sulle ginocchia, di quelle che bruciano anche quando ci soffi sopra, ma che non si rimargina mai. Un racconto d’arte fissato in un’opera d’arte, una scatola cinese dentro un’altra scatola cinese, un gustoso flan al cioccolato con dentro un cuore di crema dolce.

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Gérard Lauzier
Rizzoli Milano Libri 1995
12,91 euro

Ilaria Campodonico