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Sogno o son destro? Incubi di un mancino

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Quattro racconti che ci fanno pensare, che ci fanno entrare nei nostri stessi sogni. Maurizio Milazzo ci trascina in un viaggio nell’inconscio dove tutto è possibile e dove forse ognuno vorrebbe abitare. E ogni racconto ci lascia un messaggio, un’ideale da seguire nella vita, una frase che rimane incastrata nella mente di chi si è appena svegliato dopo un sogno con un punto interrogativo sulla fronte.


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L’effetto è originale e umoristico. Il linguaggio è semplice, incalzante, ironico e divertente. I giochi di parole sono l’arma vincente dello scrittore che ci lascia spesso senza fiato e disorientati fra la grammatica del suo racconto. Il lettore si immedesima con i personaggi frutto della nostra fantasia, onirici, figli dei più reconditi pensieri dell’inconscio.

Il protagonista dei racconti è spesso lo stesso Milazzo ma anche l’uomo comune che corre verso i sogni per sfuggire alla realtà della vita dove ogni giorno è uguale all’altro e niente sembra avere più significato. In una delle storie il protagonista rimane incastrato nello “Stato di  Dormiveglia” e si trova così incastrato fra due mondi, la realtà e il sogno. Ma vogliamo davvero abbandonare quel sogno per ritornare alla vita di tutti i giorni? Forse no. Ed è proprio su questa certezza esistenziale che punta Milazzo. Leggendo i suoi racconti si scopre sempre più il proprio inconscio e si entra in contatto con quell’io ormai sempre più sconosciuto nella società globalizzata e conformista del nuovo millennio. Le frasi spesso senza significato sono quel flusso di pensieri che ci ha lasciato in eredità James Joyce, che prima di tutti aveva cercato di descrivere con le parole la misteriosa tessitura della mente umana. La notte porta consiglio, si dice. È il momento in cui abbiamo il vero contatto con la nostra coscienza. “La notte ha le sue leggi inviolabili” scrive Milazzo: sono proprio quelle leggi che ci fanno destare sul più bello del nostro viaggio immaginario. E così ogni racconto finisce con quel malaugurato e inaspettato risveglio che ci riporta alla realtà. Ma per fortuna i sogni non finiscono mai.

 

Arianna Adamo