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XY

Dopo il successo di Caos Calmo, vincitore del Premio Strega 2006, Sandro Veronesi torna con un nuovo libro, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.

“Borgo San Giuda non era nemmeno più un paese, era un villaggio. Settantaquattro case, di cui più della metà abbandonate, un bar, uno spaccio di alimentari e la chiesa con la sua canonica – spropositate in confronto al resto. Fine. Niente giornalaio, niente barbiere, niente pronto soccorso, niente scuola elementare […] Era un posto che non esisteva quasi, e nessuno riuscirà mai a capire perché quello che è successo sia successo proprio lì dove non succedeva niente”. La storia comincia attorno ad un grande albero ghiacciato, rosso, pulsante. Sotto, undici corpi dilaniati e coperti dalla neve. Notizia di una strage già avvenuta. E’ così che gli abitanti di un piccolo borgo diventano testimoni e protagonisti, ritrovandosi al centro di un gigantesco dibattito mediatico.
“Baricco non ne sapeva nulla” – racconta Sandro Veronesi – “XY era una nota interna della casa editrice che doveva annunciare nel programma del semestre l’uscita del nuovo romanzo scritto da Alessandro Baricco, ‘Questa storia’, ma che Baricco non aveva ancora deciso di chiamare così. Era senza titolo. Gli feci i complimenti, ma lui me li restituì indietro perché non c’entrava nulla”. “Se fosse stato davvero quello il titolo, ci avrei letto in prima battuta gli assi cartesiani: un omaggio di Baricco, dettato dalla sua estrema consapevolezza, al suo modo simbolico di scrivere. Quando ho scoperto che invece stava lì per riempire i puntini, automaticamente mi sono accorto che io ero senza un titolo. Che non si trattava solo di x e y, ma che quelle lettere erano l’essenza stessa dell’inconoscibile, dell’insaturo, dell’indeterminato. Insieme ambiguamente rappresentative anche del contrario, il che vuol dire appunto il campo delle coordinate cartesiane. E ho pensato che fosse il titolo perfetto per il mio libro”.

XY è forse il disegno di una luna esoterica sulla copertina; la X è ciò che definisce la cosa: “C’è una pagina di Stephen King” – ricorda Veronesi – “in cui spiega il significato di ‘cosa’ (“It”) e dice che è l’odore che senti quando scendi in cantina da bambino senza accendere la luce”; la X è segreto, mistero; X e Y sono due lettere che in italiano non ci sono e questo è un romanzo poco italiano, nel tipo di impostazione, nella trama e nella scrittura; in inglese, x y z sono le lettere che annunciano la fine. “Dopo aver raccattato da terra questo titolo mi sono accorto di quante fossero, anche perché inconsciamente le cercavo, le coincidenze che lo rafforzavano” – spiega lo scrittore – “La prima però, e la più importante, era cercare di stimolare la lettura simbolica, che oggi non si pratica più, non la si insegna. In modo da evocare dei significati simbolicamente rappresentati. Mi sono reso conto che, tutte le volte che avevo inserito un simbolo nella narrazione, non avevo ricevuto indietro un ‘guarda che simboli da quattro soldi mette lì’. Sembrava piuttosto priva di simboli: quella cosa era quella e basta. Anche con Caos Calmo, che pure è stato un successo, alcune cose non venivano colte oppure erano trascurate. Io sono architetto, e le planimetrie le so tracciare e le so leggere, e ho fatto in modo che le cose non tornassero. Stavolta mi sono detto, a cominciare dal titolo e per proseguire con quello che ci stava scritto dentro, cioè le figure, che dovevo farle in modo tale da obbligare il lettore a trovarci lui qualche cosa. E quello che ci metto io di figurativo dovrà essere, per il proposito narrativo che avevo in mente, incongruo. Talmente incongruo che, se il lettore vorrà aggrapparsi a quello, non ce la farà ad arrivare in fondo. Non mi illudo di poter insegnare a leggere, ma la lettura simbolica è fondamentale. Se non c’è quella è quasi inutile scrivere un romanzo”.

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Informazioni:
Titolo: XY
Editore: Fandango Libri 2010
Pagine: 394
Prezzo: € 14,62

Ilaria Campodonico