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MONTEMARTINI: CORPO-INFERNO-ENERGIA

Proiezione del film: INFERNO: MEMORIE DEL CORPO E DELLE MACCHINE con rimusicazione dal vivo

Un evento coinvolgente in un luogo dal forte impatto sensoriale, un momento artistico di contatto con il senso profondo della vita in un periodo di festività, organizzato nell’ambito della manifestazione ROMA CITTA’ NATALE da Artmediamix,

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in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma. La Centrale Montemartini aprirà così le sue porte i giorni 3, 4 e 5 gennaio 2010, per ospitare la proiezione del primo lungometraggio della storia del cinema italiano: “Inferno”, per la regia di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan, recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna. Il film, secondo la tradizione del muto, verrà musicato dal vivo dal gruppo di compositori italiani di Edison Studio, autori di una vera e propria partitura elettronica e visionaria del fantastico scenario di viaggio negli Inferi danteschi. Un kolossal senza precedenti basato sul testo della prima cantica della Divina Commedia e sulle celebri incisioni dantesche illustrate da Gustav Dorè: iniziato a girare nel 1911, tre anni di riprese, centocinquanta tra attori e comparse, cento scene, settantuno minuti di durata, trecentomila lire di investimento per un incasso in Europa e negli Stati Uniti di oltre due milioni di dollari.
Ancora una volta la Centrale Montemartini mette a segno un’iniziativa che la riconferma come la vera sede del postmoderno capitolino, il vero angelus novus che vola verso il futuro tenendo però la testa rivolta al passato.
L’obiettivo degli organizzatori è quello di far vivere lo spazio attraverso contenuti e tecnologie di grande impatto scenico per portare l’attenzione del pubblico a esplorare ogni angolo del museo. Avevamo già ammirato quest’unica sede museale nell’incredibile mostra dal titolo “Le macchine e gli dei”, in cui orgogliosamente presentava la sua collezione di statue della Roma Repubblicana accostate alle macchine industriali del suo passato di centrale termoelettrica: una discordanza di elementi dall’effetto impressionante e suggestivo.
Ora è la volta dell’Inferno dantesco, che con la Centrale ha più di qualche
affinità: battezzati entrambi nei primi del 900, sono popolati di presenze storiche dell’antica Roma (Virgilio nella Divina Commedia e le statue romane nella Sala Macchine della centrale), sapientemente combinate con elementi contemporanei (la musica elettronica e l’incredibile dispiego di effetti speciali e luminosi, sia nel film che nel museo).
Sarà l’occasione per un vero e proprio viaggio, fra orde di demoni pipistrello, schiere di anime del paradiso che galleggiano candide, Paolo e Francesca che planano dall’alto restando sospesi a mezz’aria, Bertrand de Born che cinge la sua testa mozzata e un gigantesco Lucifero-Mangiafuoco che divora cadaveri diafani e trasparenti.
Le scene, accompagnate da una didascalia che riporta i brani più significativi della Divina Commedia, seguono lo schema dei gironi originali, provocando negli spettatori un misto fra ammirazione (siamo alla preistoria dei trucchi cinematografici: spettacolari sovrimpressioni ottiche che rivelano il processo artigianale che le ha originate), divertimento e déjà vu.