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GRINDERMAN

GRINDERMAN

Grinderman

(Mute Records, 2007)

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Altra storia, altro modo di modificare un paesaggio. La natura gentile, la natura violenta. Un album come questo, farlo a cinquant?anni, Nick Cave più un fedele manipolo di Bad Seeds, undici tracce ufficiose. Inizio per nulla gentile, a chiarire immediatamente gli intenti, Get It On, l?australiano predicatore, il sottofondo sporchissimo, un filo conduttore, feedback, rintocchi di piano, distorsioni. Così No Pussy Blues, singolo incendiario, così Depth Charge Ethel e Honey Bee (Let’s Fly To Mars), discutibilmente a corto di verve. La poca melodia tagliata bene con la paranoia, Electric Alice, la funerea Grinderman, When My Love Comes Down. Qualche nebbia si dirada, affiora un ricordo, erano assassini e ballate pallide, Go Tell The Women, (I Don’t Need You To) Set Me Free, breve ritorno all?ovile. Tra i rumori di fondo, Man In The Moon, d?inquietante dolcezza. Tesa Love Bomb, degna chiusura, chissà come la prenderanno gli integralisti. Come o dove, problemi loro. Tra alti e bassi, un buon lavoro davvero.

Marco Di Bella