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Mamavegas: la ricerca del concept senza curarsi delle mode

 

I Mamavegas, sei musicisti di stanza a Roma, sono una delle più consolidate realtà del panorama musicale indipendente italiano. Dal 2005, anno della loro nascita, hanno esplorato diversi paradigmi musicali, dall’indie rock al neo folk, arrivando a sviluppare un linguaggio proprio, a metà strada fra i suoni limpidi del nord Europa e la passionalità del Mediterraneo.
Dopo l’esordio autoprodotto “The Way to St. Ruiz”, che ha gettato le basi della loro riconoscibile cifra stilistica, pubblicano due EP, “This is the day… I see” e “Icon Land” per la net label 24 divisione digitale dell’etichetta 42 Records per arrivare, alla fine del 2012, alla pubblicazione del loro primo album ufficiale, “Hymn for the Bad Things”, edito dalla 42 Records.
Gli undici brani che compongono l’album sono legati da un unico concept. L’idea è quella di guardare a temi universalmente riconosciuti come positivi (tra cui l’amore, il successo, la bellezza, la speranza), proponendoli da un punto di vista inusuale. Una lente al negativo che ha l’intento di esorcizzare le paure insite in ciascuna di queste esperienze. Canzoni come “Tales from 1946 (Love)” che ruota intorno agli aspetti ossessivi e totalizzanti di un amore, “Black Fire (Trust)” sulla fiducia riposta nel prossimo, che messa alla prova dai grandi cambiamenti della vita, brucia in un fuoco scuro e svanisce, e “Mean and proud (Beauty)” che racconta del conflitto di un corpo che cresce e pur trovandosi a fiorire, perde la sua innocenza.
Il loro primo lavoro è una raccolta di canzoni pop dalla struttura complessa, in cui convergono le diverse influenze dei sei musicisti: il risultato è un folk corale dalle venature elettroniche, molto curato negli arrangiamenti, che non rinuncia a sperimentare pur restando nel perimetro della forma canzone.
Il disco riscuote recensioni positive e un’ottima accoglienza da parte del pubblico, e per tutto il 2013 i Mamavegas si trovano in tour in molti festival e sui palchi di mezza Italia. Dal vivo la band esprime al meglio la propria natura, regalando ogni sera uno spettacolo diverso, coinvolgente, che lascia sempre il segno nei loro spettatori.
Nel maggio 2014, prima di tornare in studio per lavorare al loro secondo disco, incidono la cover di “Dark Globe” di Syd Barret, che viene inclusa in “This is Not a Love Song Compilation N°3”, che include anche diverse altre cover registrate da band di spicco del panorama italiano, come Cosmo, Edible Woman e MiceCars.
Gli ultimi due lavori dei Mamavegas sono “Arvo”, registrato all’igloo Audio Factory di Correggio, e “MMM”.

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David Gallì