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Oren Ambarchi + Massimo Pupillo @ Sinister Noise

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Serata da cultori quella che ha presentato ieri il Sinister Noise, localino in zona Ostiense conosciutissimo per le sue pareti funky, l’atmosfera da comitiva e soprattutto per il suo sotterraneo, rosso, buio ed incredibilmente vivo, grazie ad una scena musicale variegatissima e spesso e volentieri emergente, ospitata praticamente ogni sera.

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Quello che si è avvertito da quando abbiamo messo piede nel locale è stato il noise allo stato puro, che ci ha ben introdotto alle restanti ore trascorse piacevolmente al suo interno. Al piano superiore notiamo un bel duo, si chiamano N? e hanno creato una performance davvero interessante, ovvero quello di sonorizzare in diretta un video-documentario (“Elements”). Il tutto ammiccava incredibilmente al cinema d’avanguardia. Sembrava quasi di assistere a un film di Kenneth Anger, straniante, interessante e davvero surreale, una vera e propria performance artistica.

Per entrare nel vivo della serata basta spostarsi di qualche metro e scendere le scale. Si susseguono tre gruppi. I primi sono i Do not cross the railway lines, quattro ragazzi giocosi e simpatici che fanno musica particolare nascosti dietro le larghe spalle di Mike, il loro manichino -feticcio che quasi sostituisce un frontman inesistente. La loro musica è rumorosa e dissonante, colma di voci elettroniche e di suoni campionati e distorti. Mi ricorda immediatamente le colonne sonore dei film horror-futuristici alla Blade Trinity, perché hanno quel giusto mix di suono alternativo, noise per l’appunto, ma comunque melodico, energico e decisamente particolare. Oggi gira il loro video su YouTube, A Noble Prize For War, dategli un’occhiata perché merita.

Si continua con i GR U. Direi che nella loro sperimentazione, vocale e musicale, ricordano le note islandesi di Bjork e dei Sigur Ros. La voce di Sarah Dietrich è coinvolgente e viene modulata come se fosse uno strumento a fiato. Ammiccano all’ambient, alle note africane, ai canti tradizionali, alternano suoni strumentali con quelli degli oggetti, la melodia con l’elettronica fino alla contaminazione con il folk. Davvero molto particolari!

Arriviamo alla conclusione. Il pubblico attendeva con ansia il drone duo, composto da Oren Ambarchi, chitarrista australiano dei Sunn O))) e da Massimo Pupillo, bassista degli Zu.  Soprattutto Oren Ambarchi, esce prepotentemente fuori dalla semplice classificazione di “chitarrista ambient”. Lui è un vero e proprio ricercatore fisico del suono, con cui sperimenta, adegua, mette a punto, mischia, produce. Massimo Pupillo ha inciso ben 14 album con gli Zu e ha suonato dal vivo in tutto il mondo. Con loro suona jazz hardcore, da solo sperimenta col suo basso sonorità estreme, ricercate, in bilico tra armonia, vibrazione e rumore.
Insomma, nomi di tutto rispetto. Certo è che il drone duo conclude col botto questa serata “d’avanguardia”. Le persone vengono letteralmente rapite in un trip mentale che le trasporta in tutt’altra parte. Il pubblico si siede a terra, si appoggia alla parete, pochi sono in piedi sotto al palco. Queste frequenze bisogna goderle così, ad occhi chiusi, lasciandosi trascinare dal pavimento che vibra e dal basso che ti esplode nel petto. Concludono con fervore e lasciano estremamente soddisfatto un pubblico dagli occhi sgranati e dalla bocca aperta di meraviglia.

È questo il futuro della musica? Non possiamo saperlo. Ma l’avanguardia tira, affascina e talvolta insegna anche qualcosa su quella fantastica capacità umana che troppo spesso oggi si dimentica di possedere: la creatività.

Informazioni:
www.myspace.com/sinisternoiseclub
www.myspace.com/donotcrosstherailwaylines
www.myspace.com/urggru
www.orenambarchi.com/
www.myspace.com/zuband

Serena Savelli