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Rumori dal fondo

“La nostra danza” anticipa il nuovo disco della band milanese “Amanti &Reduci”.

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Quattro canzoni dalle atmosfere dense che mettono in luce la forte personalità del progetto. Quella che segue è una lunga intervista con il leader del gruppo.

Noi che siamo cresciuti negli anni ’80, che ci raccontavano i ’70, che abbiamo visto i ’90 resistendo fino al 2011, abbiamo imparato che per diventare una buona rockstar è sempre stato necessario seguire alcune regole: 1. mantenere un atteggiamento da ribelle; 2. mostrarsi giovane, tormentato, desiderato, eccessivo; 3. esibirsi in azioni esteticamente efficaci, ma sempre inconsapevoli; 4. guadagnarsi presto il ruolo della più ambita delle frequentazioni; 5. costruirsi un’aria irresistibile da eroe che possa assicurare che la celebrità resti appiccicata addosso in ogni momento della giornata.

I Rumori Dal Fondo sono un’altra storia. Nascono nel 2005 come progetto solista di Massimiliano Galli, con “demo 2005”, ma a distanza di un anno diventano una band e fanno uscire “Imperfezioni”, un album di 12 brani, che gli permette di suonare in giro con artisti già affermati nella scena indie rock italiana quali Marta sui tubi, Marco Notari, Lele Battista, Giorgio Canali, Cesare Basile, Sikitikis, e di avvalersi della preziosa collaborazione di musicisti come Alessandro Virgulto, Cristian Chierici (Morning Telefilm, Little Odd Relationship), Riccardo Lampugnani (Antiteq), Mauro Ranzato e Andrea Viti (Karma, Afterhours, Fausto Rossi).
Il progetto si allarga, la band matura, e nella vecchia formazione di Massimiliano Galli e Mattia Pittella, voce e batteria, entrano Ioska Versari alle chitarre e Gigi Marino al basso.

Nel 2010, esce l’EP autoprodotto “La nostra danza” composto da quattro inediti che anticipano la registrazione di “Amanti &Reduci”, lavoro attualmente in studio, con la partecipazione di Giuliano Dottori (Amor Fou) e Lele Battista (ex La Sintesi, Morgan).

Come nascono i Rumori Dal Fondo?

“Il progetto è partito molto presto. E’ stato il momento in cui ho deciso che volevo iniziare a scrivere anche io dei brani, a cantare. Suonavo con Mattia Pittella, che è il batterista del gruppo”, racconta Massimiliano Galli. “Abbiamo fatto un primo disco che si chiama ‘Imperfezioni’, un album di 12 pezzi scritti da me e l’abbiamo portato in giro in diversi club di Milano. Siamo stati invitati a suonare insieme a gruppi molto conosciuti e questo ha portato ad una maturazione artistica. Da un paio di anni abbiamo questa nuova formazione, con Ioska Versari e Gigi Marino. E la cosa bella è che prima di tutto abbiamo iniziato a conoscerci e soltanto dopo è nata la collaborazione artistica”.

Cosa è cambiato dal primo al secondo album dei Rumori Dal Fondo?

“Il primo disco era un concept album nel quale erano contenuti testi molto autobiografici. Mentre adesso si tratta di un passaggio di diversi anni, per cui ci sono anche altre tematiche e non c’è mai una direzione che viene delineata: viene fuori sempre tutto molto spontaneamente. Non sono uno di quegli scrittori-musicisti che rivedono le cose diecimila volte. Tendenzialmente credo che le idee buone siano quelle che escono fuori così. Poi ci sono grandi musicisti che ragionano in modo diametralmente opposto: sono più cervellotici, cercano di scavare più a fondo. Invece a me piace molto la spontaneità, non voglio star lì troppo a ragionarci sopra, a impazzire su una tematica”.

Cosa ascoltano i Rumori Dal Fondo?

“Come influenze, credo che copiamo praticamente tutti i tipi di musica mondiali: perché io ascolto dall’elettronica techno minimal tedesca e più sperimentale fino a Stravinski e recentemente delle cose molto belle di Steve Reich, un compositore americano minimalista fantastico. Gli altri fanno la stessa cosa, anche se chiaramente ci sono delle preferenze. In me predomina un tipo di ascolti elettronici, Gigi è più rockettaro e fedele alla scuola anni ’70, mentre Ioska ha visioni più colorate e Mattia ama molto i cantautori acustici. Ci piace la musica che si contamina. Così anche dal punto di vista degli arrangiamenti: le canzoni nuove saranno piene zeppe di archi e violini”.

Che musica fanno i Rumori Dal Fondo?

“Secondo me il nostro è pop, pop sperimentale. Siamo pop, ma siamo anche alternative perché non abbiamo il suono tipico di una band pop o liriche specifiche ascrivibili a questo genere.
In Italia, abbiamo un’abitudine all’ascolto molto differente rispetto ad altri paesi. L’estero, per me, è stata una fonte di grande ispirazione in questo senso: negli ultimi anni ho portato avanti dei progetti paralleli, sono stato in Germania, in Irlanda, in Belgio e ho visto con i miei occhi quella che è la scena musicale, la cultura musicale dei musicisti e di chi li ascolta. Un discorso culturalmente diverso, dove i musicisti, per il lavoro che fanno, sono riconosciuti come artisti, anche quando non sono delle rockstar e magari non ci mangiano. In un paese come il nostro, che è piuttosto carente da questo punto di vista, i Rumori Dal Fondo sono perciò difficili da catalogare”.

Come sarà il nuovo disco dei Rumori Dal Fondo?

” ‘La nostra danza’ è stato un ponte fra quelli che erano i primi lavori e oggi. All’inizio era una musica basata molto sulle chitarre elettriche, sulle dissonanze, invece adesso si è creata questa dimensione che è più intima, acustica, basata sulla ricerca della canzone fatta in un certo modo. E in questo devo dire che il ruolo principale ce l’hanno molto Gigi e Ioska, perché hanno portato un approccio diverso. E rispetto al passato dove scrivevo tutto io, adesso c’è una collaborazione effettiva di tutti gli elementi del gruppo” – prosegue Massimiliano – “L’altro elemento nuovo è che io avevo rivestito sempre il ruolo del produttore esecutivo e artistico, arrangiatore ed era tutto molto basato su di me, adesso invece per la prima volta stiamo lavorando come produzione artistica con Lele Battista, collaboratore di Morgan, e con Giuliano Dottori degli Amor Fou, con il quale abbiamo registrato una canzone che si chiama “Quello che vorrei”, una cosa un po’ particolare, fuori dai nostri schemi classici”.

E’ così che i Rumori Dal Fondo provano a raccontare questi anni, le storie di una tardo-adolescenza che non è già più. Niente per stupire: immagini e parole mischiate insieme, sobrie, superbe, contaminate qua e là da antiche fascinazioni e inediti rimandi a favore di molteplici registri e nuovi esperimenti. Si capisce subito che la materia è urgente e preziosa, che fare musica ha a che fare con qualcosa di essenziale e necessario. Di indispensabile nella vita questi quattro ragazzi.

www.rumoridalfondo.com

Ilaria Campodonico