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SKIANTOS

“Dio ci deve delle spiegazioni”

Estragon Booking e Walcor

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2009

“Perché ci è stata affidata questa vita? Qual è la nostra missione sul Pianeta? Perché tante ingiustizie nel mondo? Perché le guerre, le epidemie, le prepotenze, le disparità? Come, quando e dove nasce l’insoddisfazione dell’uomo? Interrogativi che implicitamente ammettono – pur tra mille incertezze, riserve, perplessità e ripensamenti (imputabili alla mancanza di una vera esperienza diretta) – l’esistenza di un’energia superiore, di un’entità intelligente e creativa.

Di recente alcuni scienziati hanno dichiarato che le probabilità che l’intero universo sia frutto del caos, sono pressoché nulle e comunque simili alla possibilità che avrebbe una corrente d’aria, entrata per caso in un hangar di aeroporto, di costruire un boeing 747 funzionante! In ogni caso gli Skiantos sempre riconoscono una legittimità al dubbio, alla perplessità e alla…”dissenteria” dei più scettici! Solo gli scemi non provano dubbi….e su questo gli Skiantos non hanno alcun dubbio!!”
Questo è ciò che hanno affermato questo gruppo di simpatici folli all’uscita del loro ultimo album. Nascevano nel 1975 in una Bologna molto “attiva” e piena di fermento, sia artistico che politico. Hanno scritto una fetta di storia del rock indipendente italiano e, inoltre, se oggi abbiamo gruppi (Elio e le storie tese su tutti, visto che il nome della band è stato scelto proprio da una canzone degli Skiantos) che fanno della demenzialità e dell’ironia la loro tagliente arma  è solamente grazie a loro. Il front-man Freak Antoni è un guru della scena rock (punk), indipendente e underground italiana che nei primissimi spettacoli, assieme alla formazione storica, amava spiazzare i giovani attraverso performance provocatorie nei confronti del pubblico (come il lancio di ortaggi) riferendosi, in questo modo, all’avanguardia futurista e dadaista. Tornano con questo ‘Dio Ci Deve Delle Spiegazioni’ dopo aver sfornato delle perle di canzoni del calibro di ‘Eptadone’ (un classico!) e ‘Mi Piaccion Le Sbarbine’ quando ancora non erano venuti gli anni ottanta. Godeteveli! e se per caso non vi sembrano quelli di un tempo, beh, pensate solo che a distanza di 34 anni ancora sono qui a cantare quello che gli gira per la testa come e quando vogliono.

 

Marco Casciani