La dolcezza dell’introspezione
Serata magica al Monk il 9 novembre scorso.
Il buio quasi totale della sala ed il calore dei tanti presenti hanno accompagnato il ritorno a Roma dopo tanti anni di Robin Proper-Sheppard e della sua meravigliosa creatura: i Sophia.
La band propone per intero il nuovo e sesto disco As We Make Our Way (Unknown Harbours) ma senza tralasciare i gioielli del passato come Oh! My love, If only, Bastards, So Slow, la sublime Directionless, the River Song.
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Opening act i giovanissimi, italianissimi ed interessantissimi Birthh, band modellata a immagine (splendida) di Alice Bisi, ventenne fiorentina di cui sentiremo ancora parlare. E molto. Tra atmosfere mescolate di XX e Florence and the Machine i Birthh riescono a regalare pezzi evocativi e accattivanti ed a catturare l’attenzione dell’attento pubblico romano. Provate “Chlorine” per credere.
David Gallì