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The Balance-Catfish and the Bottleman

La band si forma nel 2007, ma solo nel 2014 debutta con l’album “The Balcony”, dritto in top 10 in UK. Due anni dopo riescono nel difficile compito di migliorarsi con la loro seconda opera rock “The Ride”, portandoli sul tetto del mondo e aggiudicandosi anche un BRIT Awards. Nel 2019 I Catfish si presentano alle stampe col terzo capitolo della saga dal titolo “The Balance”, anticipato dal super singolo ‘Longshot’. Senza ombra di dubbio un pezzone da UK chart, fresco ed entusiasmante. Si continua con ‘Fluctuate’ e ‘2all‘, tutti singoli annunciati. La voce di Van McCan è sempre energica e graffiante, così come la chitarra di Bondy. ‘Conversation’ sembra uscita dai primi lavori degli U2; con ‘Sidetrack’ si raggiunge uno dei picchi dell’album: l’intro è solo chitarra pulita e voce, con la cassa dritta in quarti, per poi esplodere nel ritornello. Un brano veramente carico, un pugno in faccia che ti lascia stordito ma felice. La rotazione dei pezzi è da perdere il fiato, da farsi risucchiare dentro al vortice di emozioni ascoltando in sequenza ‘Encore’ e ‘Basically’. Il finale è da urlo, non si possono avere pause, non ci si può proprio distrarre perché non se ne ha nemmeno il tempo. Tutto veloce e rapido, un succo 100% a base di ottimo british rock con il tris d’assi finale ‘Mission’, ‘Coincide’ e ‘Overlap’. I Catfish continuano a dimostrare che nel 2019 si può anche fare musica che faccia ballare con gli strumenti tipici dell’indie rock che fu. E anche che si può scrivere un album senza voler innovare nulla. Ci sono state grandissime band che hanno basato la loro carriera su questo concetto (Oasis) e in fondo non c’è proprio niente di male.

Guido Carnevale

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