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The Cranberries – In the end

La storia del disco ha inizio nell’inverno del 2017, in un periodo di ritrovata fiducia per la cantante, Dolores O’Riordan, che aveva iniziato a comporre nuova musica insieme al chitarrista Noel Hogan durante la pausa forzata del tour acustico al tempo in programma. “Ti ricordi quella notte in un hotel di Londra”: si apre così, in maniera quasi profetica, “In the end”, l’ultimo album dei Cranberries. Il disco è in tutti i sensi l’ultimo lavoro della band irlandese: dopo più di un anno dalla tragica scomparsa della cantante, i restanti membri del gruppo hanno infatti deciso di concludere il loro tragitto insieme. E quale modo migliore per siglare la fine di un percorso artistico se non un bellissimo album di inediti? Quella che si racconta è una mancanza, incolmabile per la sopravvivenza del gruppo stesso, ma capace di rivivere, ancora una volta, nel pop vibrante, delicato e rabbioso che da sempre ha caratterizzato il loro stile. Al centro del disco c’è il motivo dell’assenza, evidente soprattutto in brani come “All over now” o “Wake me when it’s over”, dove i testi sembrano quasi un presagio di quello che sarebbe successo. Le undici tracce si dipanano tra un incolmabile senso di vuoto e una crescente voglia di vivere presente in brani più leggeri come “Summer song” e “Crazy heart”. La forza del disco è nella capacità di regalarci un ascolto emozionante e suggestivo. “In the end” è un manifesto, un album dolcissimo che con una buona dose di malinconia fa calare il sipario sulla storia dei Cranberries.

Guido Carnevale

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