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The Stooges – The Stooges

Corre l’agosto 1969 quando l’Elektra pubblica l’album d’esordio della band, intitolato semplicemente The Stooges. A produrlo viene chiamato nientedimeno che John Cale, ormai in rottura con i Velvet Underground e pronto a scommettere sul talento di questa combriccola di sbandati. Iggy Pop e compagni (i due fratelli Ron e Scott Asheton, più il bassista Dave Alexander) interpretano il malessere di una gioventù che proprio in quel momento si sta auto-celebrando a Woodstock. Ma dietro la loro musica, ruvida e malata, non ci sono speranze, né utopie. È un’inesorabile discesa negli inferi della noia, della decadenza, della perdizione: un nichilistico mal di vivere. Si parte con “1969”, un robusto boogie retto da una potente sezione ritmica, dove la fradicia chitarra di Ron Asheton vomita watt impazziti e incandescenti. Il testo ci introduce subito nel mondo depravato di Iggy Stooge (come si fa chiamare all’epoca), dove la noia regna sovrana; desolazione e nichilismo che caratterizzano anche “No Fun”, uno degli inni (proto-)punk dell’album. Ancor più devastante è “I Wanna Be Your Dog”, canzone simbolo dell’intero lavoro con un riff malvagio quanto semplice che si ripete implacabile, mentre Iggy declama un testo oltraggioso e invoca un amore animalesco. Grezzo, violento, ma soprattutto molto, molto in anticipo sui tempi. Il debutto dei The Stooges è un album rivoluzionario, precursore, la cui importanza supera di gran lunga i tre scarni accordi che lo compongono. Sicuramente è stato uno degli esordi più folgoranti di sempre.

Guido Carnevale

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