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“Tiziano e la nascita del paesaggio moderno” a Milano

Fino al 20 maggio 2012, nella centralissima sede espositiva milanese di Palazzo Reale, la mostra “Tiziano e la nascita del paesaggio moderno”.


Sono cinquanta i capolavori selezionati per l’occasione. Molti provenienti da alcuni dei maggiori musei americani come Houston e Minneapolis, altri da quelli europei come la National Gallery di Londra, la Gemaldegalerie Alte Meister di Dresda e il Szepmuveszéti Muzeum di Budapest, altri ancora dall’Italia come le Gallerie dell’Accademia di Venezia e gli Uffizi di Firenze. Complessivamente 37 diversi prestatori da tutto il mondo, che saranno esposti nella mostra a Palazzo Reale. Cinquanta opere alla scoperta della nascita del paesaggio moderno nella pittura del cinquecento, ordinando nelle sue sale un selezionatissimo gruppo di straordinari dipinti dei grandi maestri. La mostra si apre con due capolavori, rispettivamente di Giovanni Bellini e di Giorgione che accompagnano un celebre dipinto giovanile di Tiziano, La sacra conversazione. Il percorso si sviluppa poi attraverso le sale con le opere di Palma il Vecchio, Veronese, Bassano fino alla chiusura con lo straordinario Narciso di Tintoretto. Questi capolavori sono accostati ad altri dipinti di Tiziano, come L’Orfeo e Euridice, La Nascita di Adone, Tobiolo e l’angelo, L’adorazione dei pastori. Partendo dalla lezione di Bellini e Giorgione, Tiziano elabora nel corso del Cinquecento una nuova idea dell’ambiente e della natura che, evolvendosi attraverso varie fasi , lo portò a definire nella lingua italiana il termine stesso di “paesaggio”. Questa parola compare infatti per la prima volta nel 1552, in una celebre lettera dello stesso Tiziano all’imperatore Filippo II, dando prova della clamorosa novità che si stava attuando nel campo della pittura . Il paesaggio si trasforma, perde attinenza con la realtà, si idealizza, diventa espressione, colore, poesia. Panorami inventati, fenomeni atmosferici impetuosi, vegetazioni spesso improbabili, tramonti fiammeggianti, notturni siderali, accompagnano le scene. Si andava diffondendo in quegli anni, fra la fine del ‘400 e il primo ‘500, un nuovo sentimento della natura, fatto anche di tramonti infuocati, tempeste, greggi al pascolo, che accompagnano le trasformazioni del paesaggio. A questo, si deve aggiungere l’arrivo a Venezia, nei primi anni del secolo, di artisti e di opere del Nord Europa che aprono nuove dimensioni e possibilità espressive. Immagini dove le luci dell’alba o del tramonto conferiscono alla scena una forte carica sentimentale, come espresso nel capolavoro di Brueghel, proveniente dall’Ambrosiana di Milano. A partire dagli anni Venti, Domenico Campagnola inizia a produrre, per i suoi collezionisti, disegni in cui ritrae una natura di fantasia, priva di presenze umane; Paolo Veronese si dedica al paesaggio “manieristico” fatto di pochi elementi. Di questo ambiente si fa interprete l’ultimo Tiziano, in cui la materia e il mondo stesso diventano gli unici protagonisti.

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Milano, Palazzo Reale
16 Febbraio 2012 – 20 Maggio 2012
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica h 9.30 – 19.30 giovedì e sabato h 9.30 – 22.30
Biglietti : Intero € 9,00. Ridotto € 7,50

Emanuela Maisto