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Gaslight: rivive l’Inghilterra vittoriana

Fino al 19 dicembre al Teatro Trastevere

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Nel 1940 alla MGM avevano addirittura pensato di bruciare la pellicola. Il film non aveva affatto convinto i professionisti di Hollywood ma nel 1944 alla scrittura teatrale di Patrick Hamilton venne affiancata la regia cinematografica di Cukor e soprattutto la bellezza di Ingrid Bergman che equivaleva ad una certezza e il talento di un astro nascente, Angela Lansbury (La signora in giallo) e il successo fu totale. Sette nomination agli oscar e due statuette ottenute, quella per la miglior attrice andato alla Bergman e quella per la scenografia. Oggi quelle atmosfere di fine ‘800 e la loro fine costruzione grazie all’intreccio col motivo giallistico a tinte noir rivivono nello spettacolo firmato da Alessandro Leone, al Teatro Trastevere fino al 19 dicembre. È sempre difficile confrontarsi con un l’’800, con il clima di quegli anni che preannunciavano il nuovo secolo, con la nuova borghesia a cui appartengono i personaggi della piece, con i costumi e tutta la materialità di quel periodo ma questo collettivo di bravissimi attori riesce a restituire tutta la carica di significato del giallo inglese, ad attrarre e sedurre per tutta la durata dello spettacolo. Uno spettacolo che si basa sulla manipolazione dell’individuo, sulla forzatura del reale, sul meccanismo di dominio e prigionia che in alcune occasioni può crearsi anche tra le mura domestiche e in forme che, pur non comportando la forza fisica, risultano ancora più violente. E a queste violenze è sottoposta Paula, interpretata da un’attenta, bella e mai eccessiva Maura Bonelli, giovane donna trasferitasi da poco con suo marito Jack (il carismatico Francesco Nannarelli) nella casa dove questi aveva commesso un omicidio tempo addietro. Lo spettacolo si costruisce sul tentativo da parte di Jack di portare alla pazzia Paula, convincendola di non avere più controllo su se stessa  per poi portare a termine i suoi piani. Al nucleo di personaggi negativi, Jack e la vanesia cameriera Nancy (Elena Morara), si opporranno l’ispettore Rough (Carmine Balducci, energico e dinamico) e l’altra cameriera, Elisabeth, interpretata da Franca Lumachi, splendida voce di tanti storici film stranieri. L’ispettore interverrà, introducendo oltre al motivo investigativo anche un elemento emotivo e sarà in grado di restituire fiducia e lucidità a Paula, che ricostruirà la sua vicenda e verrà a capo dell’inganno in cui è rinchiusa da anni. Una storia dunque che non si esaurisce nell’impianto di fondo, il thriller, ma che costituisce una metafora profonda dei rapporti umani e una riflessione sulle dinamiche che li guidano, uno spunto da cui si costruisce la liberazione da forme di schiavitù sottili, nascoste nell’ombra e camuffate ma che si sgretolano di fronte alla possibilità di credere in se stessi, liberarsi dagli inganni e dai convincimenti imposti dall’alto, specie se a farlo è una giovane donna ottocentesca. Un lavoro davvero interessante, ben costruito e con un’attenzione ai particolari che regala una messa inscena raffinata, grazie alla scenografia studiata, precisa e a dei costumi ottimi, in grado di costruire un’immagine pregnante di quel periodo storico. In definitiva, uno spettacolo da andare a vedere.

Info:
Gaslight
Dal 9 al 19 dicembre
Teatro Trastevere
Via Jacopa de’ Settesoli 3 (Trastevere)
392 1505171

Stefano Cangiano