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Geppo Show: quando ridere è gratis

L'intervista al 'romanissimo' barzellettiere del web

Ridi…è gratis, è questo il motto di Simone Metalli in arte Geppo Show. Questo esilarante barzellettiere nasce a Roma il 19 dicembre del 1971. Da allora risiede nel quartiere della Montagnola, dal quale ha conquistato il web con le sue barzellette immediate, irresistibili e dissacranti registrate in Piazza Caduti della Montagnola. Idolo dei social network, con un Canale Youtube che vede oltre 100mila iscritti e 54milioni di visualizzazioni, Geppo non ha mai perso d’occhio il suo scopo: regalare una sana risata con il suo infinito repertorio di barzellette. Abbiamo incontrato questo particolare artista in occasione della sua visita ad uno dei reparti dell’Ospedale San Giovanni avvenuta nel dicembre scorso.

Che tipo di iniziativa porta un comico barzellettiere ad esibirsi all’interno di Un Ospedale?

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Per me non è la prima volta. Io sono un ragazzo normalissimo che nel giro di quattro anni è diventato un nome della comicità in Italia. È iniziato per gioco e si è trasformata in una cosa seria. Io lavoravo nei call center e nelle assicurazioni, poi con la bravura di raccontare barzellette sul web sono riuscito ad arrivare al grande pubblico. Penso che sia importante portare un sorriso con una cosa semplice come una barzelletta a persone che hanno problemi seri, magari facendoglieli dimenticare per qualche secondo. Spesso quindi mi esibisco in strutture ospedaliere o in comunità. È bello dare sollievo per qualche minuto alle persone ricoverate. Farli ridere per me è una grande vittoria.

Tu vieni da Roma Sud, quanto c’è di questo territorio in quello che fai?

Io sono di Montagnola, di questa zona nel mio lavoro c’è tanto. Le barzellette sono un’arte antica, io sono cresciuto con grandi comici del passato come Gino Bramieri e Walter Chiari, che hanno fondato le loro carriere sulle barzellette. Ma le più belle per me restano quelle raccontate dai vecchietti del mio quartiere. Dovete pensare che le barzellette un volta andavano di moda, era anche un modo di aggregare le persone. Era quello l’intrattenimento puro di una volta. Un arte antica cui sono molto legato e che spero di trasmettere ai giovani.

La tua esperienza fa pensare che un format come “La sai l’ultima” possa ancora funzionare?

Vi racconto di un sassolino che mi sono riuscito a togliere dalla scarpa. L’ultima stagione di ‘La sai l’ultima’ risale ormai al 1997, io mi presentai come provinante e mi dissero che non avevo i tempi comici per raccontarle. Poi lo scorso anno Jerry Scotti ha fatto una puntata speciale di ‘Caduta Libera’ con tutti i vincitori delle dieci edizioni di ‘La sai l’ultima’ invitando anche me. All’epoca non esisteva il web e la barzelletta romana funziona bene perchè abbiamo un dialetto comprensibile ovunque. Però a noi piace la barzelletta piccante, condita, con magari la ‘parolaccetta’, che in televisione non si può dire.

Nel 2015 hai aperto a pagina Facebook è così che iniziato il tuo successo?

Grazie al web sono riuscito a riportare in auge questo settore della comicità lasciato in disparte dai comici monologhisti. La bravura l’ho acquisita nel tempo, ho riadattato tante vecchie barzellette attualizzandole. Adesso come barzellettiere sono la figura di riferimento, e vengo chiamato spesso anche in tv per questo. Raccontare una barzelletta per me è naturale. Questo è il segreto del successo della mia pagina. Si vede subito che il mio non è un personaggio costruito. Infatti uno dei complimenti più belli che ricevo è quando mi dicono che racconto le barzelletta e come se lo facesse un vecchio amico.

La tua esperienza non si limita alle barzellette, c’è anche il teatro e la radio.

Il mio debutto teatrale è stato il 9 gennaio 2016 all’Auditorium della Conciliazione, mentre nell’estate 2016 sono riuscito ad esibirmi all’Ombra del Colosseo, dove per vent’anni sono stato da spettatore. Poi il Teatro Marconi e l’anno scorso con uno spettacolo al Brancaccio, un risultato che non mi sarei mai immaginato. Poi c’è l’esperienza con Dimensione Suono Roma con “La Sveglia dei gladiatori”. Avevano bisogno di un Morning Show, e sono venuti a cercare me perchè volevano una forte impronta romana. Ora lo show è ascoltatissimo ogni mattina dalle 6 alle 9 con buona musica, battute divertenti e le immancabili barzellette.

Qual’è il prossimo progetto di Geppo?

Il mio sogno sarebbe quello di riuscire a partecipare ad un film comico. In questi anni ho avuto modo di conoscere tanti comici italiani molto più famosi di me, tutti mi dicono che i tempi comici che ho io non si insegnano, ci si nasce. Quindi mi piacerebbe mettermi in gioco in un film in veste di comico.

Leonardo Mancini