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Miseria e Nobilta’ parla romano

Al Teatro delle Emozioni dal 25 novembre al 5 dicembre Miseria e Nobiltà de Roma nostra.

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E’ tempo di rvivivere la commedia napoletana per eccellenza, quella di Scarpetta, al cui centro sono i poveri che già sul finire dell’Ottocento riuscivano a restituire unì’immagine più che efficace della precarietà, tra espedienti per sbarcare il lunario, lotta costante con la fame, stenti e la capacità di sintetizzare tutto in sorrisi vivi che cedono il passo alle emozioni più genuine, quelle degli affetti. È quello che succedeva nella piece storica di Scarpetta ma è quello che succede anche in Miseria e Nobiltà de Roma nostra, firmato dal regista Felice Sandro Leo e dal suo gruppo di attori, che del teatro hanno fatto una passione totalizzante. Il regista, che si è occupato del riadattamento in dialetto romano dell’opera, è riuscito a dare ai dialoghi serrati e infarciti di termini di un dialetto barocco e fatto di echi di altri tempi l’impronta della romanità storica, anch’essa fatta di personaggi al limite della povertà che fronteggiano una quotidianità di sconfitte ma per i quali l’occasione risolutiva giunge come per magia, dal cielo, o meglio, dai nobili che devono assecondare le loro trame amorose. Poco conta doversi travestire e inscenare un incontro con dei nobili che tanto nobili non sono, per origine e per vocazione. Quando in ballo c’è l’opportunità di poter soddisfare il richiamo costante della pancia, Felice e compagni si fiondano e partecipano. Si concretizza così l’incontro tra la vera miseria e la finta nobiltà, in un intrico di vicende secondarie, incontri, agnizioni, e quant’altro, che hanno fatto di questa commedia una pietra miliare della storia del Teatro. E questa volta accade tutto nella Roma di un tempo, in un’atmosfera che non può non parlare a ciascun cittadino dell’urbe, che rivive nell’avventura del nucleo bifamiliare l’atmosfera perduta della propria essenza, della sua lingua e del suo modus vivendi. Un tentativo encomiabile da parte di una compagnia amatoriale, che merita l’attenzione del pubblico, un pubblico che in sala ride per tutta la durata dello spettacolo, alternando al riso aperto qualche momento di riflessione e di commozione, entrando in contatto con la propria storia, che anche se non vissuta direttamente, vive dentro ognuno, come codice genetico, come appartenenza, e che segna la romanità, facendone una marca distintiva e immutabile e per questo profondamente artistica

Informazioni:
Miseria e Nobiltà de Roma nostra
Dal 25 novembre al 5 dicembre
Teatro delle Emozioni
Via Tor Caldara 23 (Arco di Travertino)
06/78384289

Mara Rosa Ferrario