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Teatro Vascello: un luogo di incontri speciali

Al via la ventiduesima stagione teatrale, apertasi con una grande festa.

Il Teatro Vascello nasce nel 1989 con un grandissimo protagonista della scena mondiale Tadeusz Kantor e lo spettacolo “Qui non ci torno più”. In passato era un cinema, costruito negli anni cinquanta, che si chiamava Il Vascello e che Giancarlo Nanni – il fondatore del teatro – scelse di lasciare come nome augurale, perché amava il mare e aveva sempre sognato di avere una barca tutta sua. Con il passare degli anni, l’obiettivo è sempre stato quello di fare soprattutto stagioni di qualità, che si caratterizzassero per una molteplicità di sguardi e declinazioni: il teatro, la danza, la musica, il cinema, lo spazio per i ragazzi. Questa che si è aperta è la ventiduesima stagione, estremamente diversificata e alla portata di tutti, in collaborazione con il Roma Europa Festival e il Teatro Eliseo.
“Il teatro rappresenta una possibilità per migliorare la propria vita, per conoscere di più se stessi, per stimolare la curiosità verso nuovi esiti. E deve continuare ad essere soprattutto un luogo di incontri, aperto a molteplici esperienze”, ricorda Manuela Kustermann, attrice e co-fondatrice.

Cosa c’è nella nuova stagione?

“Per quanto riguarda il teatro, dal 7 al 24 ottobre è in scena Pilade di Pier Paolo Pasolini con Antonio Piovanelli, me medesima, Oreste Brughieri, con la regia di Bruno Venturi – racconta la Kustermann – Da dicembre fino al 2 gennaio, l’appuntamento è con tutti gli spettacoli di Antonio Rezza. Bustric con “Napoleone magico imperatore”, funambolo e comico della poesia; Nada con “Musicaromanzo”; “Marble” con Paolo Zuccari e Paolo Giovannucci; il felice ritorno al teatro di un caro amico, Memè Perlini, con “I Menecmi” di Plauto; “Intervista” di Theodore Holman con Graziano Piazza e Viola Graziosi; un altro grandissimo autore Jon Fosse con “Sogno d’autunno”; “Il Vaticano cade…” con la regia di Enrico Maria Lamanna, uno sguardo audace nel mondo della pedofilia all’interno del Vaticano. Iniziative di danza, tra le quali “Bastard Sunday” dedicata a Pasolini con la coreografia e la regia di Enzo Cosimi; poi Walter Matteini con “Parole sospese” e “Sacre”; “Syrene” di Maria Grazia Sarandrea; “Pulcinella” di Aurelio Gatti. Per il teatro dei ragazzi, “Magic Bubbole Show”, uno spettacolo di bolle di sapone di Marco Zoppi; la riduzione di Pinocchio e di Momo di Danilo Giuliani; di nuovo Bustric con “Pierino e il lupo”. Serate evento con grandi attori e grandi musicisti, come Andrea Rivera e Bobo Rondelli, Alessandro Preziosi e Michele Rabbia, Gabriele Lavia e Rita Marcotulli. Gli appuntamenti gratuiti con il cinema, ogni domenica, per i non udenti con i sottotitoli e per i non vedenti, ai quali vengono consegnate delle cuffie con il racconto del film, a cura dell’Associazione Corto Italia Cinema e con il contributo del comune di Roma Municipio XVI”.

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Perché la scelta del Pilade per cominciare?

“Per me è un’esperienza importante – racconta la Kustermann – perché apparte un’edizione delle Trachinie tradotte da Ezra Pound, poi un’Antigone che ho fatto forse vent’anni fa, non ho mai interpretato ruoli di tragedia greca. Questa è riscritta da Pasolini, ma è Elettra, un’Elettra che si ricongiunge a molte visioni e pensieri della contemporaneità”.
“C’erano molti personaggi e noi li abbiamo ridotti solo a quattro – racconta Antonio Piovanelli, che ha il ruolo di Oreste –  Abbiamo cercato di far vivere la parte più scottante, più forte. L’incontro-scontro tra due amici, con Pilade che nelle rappresentazioni classiche non parlava mai e che invece diventa protagonista. Pasolini riesce ancora a graffiare. Come se fosse una cosa scritta in questi giorni, mettiamo in scena l’attuale gioco di potere, la crisi, lo smarrimento generale mischiati alla potenza visionaria, alla poesia. La cosa più difficile in questo senso è stata sciogliere i versi e riuscire a comunicare al pubblico: una cosa delicata, un affare di responsabilità”.  

Informazioni:
www.teatrovascello.it

Ilaria Campodonico