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Tutta l’arte che c’è nello spirito

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Suggestioni, emozioni ed istintività nelle misteriose ed eclettiche opere di Angelo Navetta

In un periodo così fiorente – almeno a livello creativo – per l’arte contemporanea, che invade prepotentemente le mura dei nostri quartieri nella sua accezione più “street”, non possiamo non soffermarci sulla “vecchia guardia”, fatta di artisti che hanno speso tutta la loro vita e la loro esperienza inseguendo questa grande passione come missione della propria esistenza. Angelo Navetta fa parte di quella generazione di creativi che ha fatto la storia del contemporaneo. Artista eclettico e sperimentatore, originario di Trapani ma romano di adozione, Navetta ha trascorso la sua vita in giro per il mondo. Da Abidjan a Berlino, fino a Mumbai, l’artista ha fatto tesoro dei suoi viaggi, delle diverse culture con cui si è approcciato, dei paesaggi, dei colori e dei sapori delle terre più o meno lontane in cui ha vissuto. Conoscenze che si traducono nei suoi lavori polimaterici, nelle pennellate sicure e piene, nei colori vivaci e vigorosi, nei ricorrenti simboli che avvolgono di misticismo e mistero sculture e dipinti, opere che nascondono un impeto creativo liberatorio e liberatore di significati più profondi, insiti nell’animo multiforme dell’artista stesso, celati dietro il mondo segreto che risiede nella sua fervida immaginazione.

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Nei suoi dipinti, in particolare, si ritrova l’influenza dei tanti anni trascorsi in India, ma traspaiono anche le note agrodolci della sua terra natale, la Sicilia. Alcuni frammenti ammiccanti all’esoterismo si confondono con simbologie occulte, che rendono i lavori di Navetta intriganti e indecifrabili, specchio del cammino della vita, contornato da presenze oscure che non possono essere comprese attraverso la ragione ma solo ed esclusivamente con l’intervento dell’istinto e del cuore.

La consueta ripetizione di segni primitivi come croci che occludono i vortici in cui l’esistenza ci risucchia ogni giorno, cerchi che appaiono come lo sguardo che degli spettatori incolumi hanno sulla vita, e mani, ricorrenti, intese non nel loro rapporto con la fisicità e con la concretezza, ma fulcro del mondo metafisico a cui esse appartengono.

Nelle opere di Navetta è possibile ritrovare geometrie perfette, come quelle eleganti e primordiali della lettera A, simbolo dell’inizio di ogni cosa, oppure tematiche più sociali, che riguardano il mondo attuale e lo sfruttamento incondizionato delle risorse naturali di cui il nostro tempo, e l’uomo come attore principale, è vittima e al contempo carnefice.

“Quasi tutte le mie opere non astratte o informali sono simboliche – ha spiegato Angelo Navetta – I simboli si concretizzano in immagini, forme, segni ai quali si attribuisce un significato strumentale per quello che si vuole dire, comunicare. Quasi tutta la mia pittura è simbolica e si fa immediatamente cogliere e capire, in genere, attraverso le forme e i colori. Forme e colori che mai imitano fotograficamente la realtà ma la inventano, la creano semmai; talvolta criticano aspetti deleteri o negativi di questa realtà, di questo mondo, e che poi, in verità, non sono pochissimi”. Mistero e critica sociale avvolgono, dunque, il lavoro artistico di Angelo Navetta, in una completezza e ricchezza espressiva che indubbiamente attribuiscono, al mondo dell’arte contemporanea, il valore e la forza di cui essa si nutre ogni giorno.

Le opere di Angelo Navetta – dipinti, sculture ma anche scritti – sono consultabili sul sito www.angelonavetta.net

Serena Savelli