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Vengo dall’Anatolia

Presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia – a Roma, in Piazza della Repubblica – è allestita la mostra personale della pittrice turca Asli Kutluay, “Vengo dall’Anatolia. Volti e figure femminili nella tradizione dei colori dell’Anatolia”, fino al 29 marzo 2011. Asli Kutluay è nata nel 1970. Da subito ha realizzato i suoi lavori e compiuto i suoi studi nel campo del design e delle arti più in generale, riflessioni e opere che le sono valse la medaglia d’argento all’età di 10 anni al Shankar’s International Children’s Competition. Spinta da un profondo e vivace interesse per la geometria e dal desiderio inarrestabile di dedicarsi all’arte fin dagli anni del liceo, nel 1988 ha scelto di frequentare le lezioni universitarie presso il Dipartimento di Industrial Design della Middle East Technical University. Dopo aver terminato gli studi nel 1992 e iniziato il Master presso il Dipartimento di Progettazione Grafica dell’Università Bilkent, la pittrice ha ricevuto nel 1994 il premio al “Pari Emballage” di Parigi con l’opera “Pacchetti minimi per Cyber Shopping”. Dopo aver fondato ASK Design Office nel 1996, Asli Kutluay ha partecipato a numerosi progetti, passando dall’automobile al vestiario ai mobili, dal design d’interni a quello industriale.

Questa mostra raccoglie 20 preziosi dipinti ispirati alle figure femminili vissute in Anatolia dal paleolitico all’età moderna e di cui oggi abbiamo testimonianza. Echi magici di un mondo lontano nel tempo, remoto nello spazio, provenienti da quella porzione di Asia compresa tra il Mar Nero e il Mediterraneo, piena di storie e dove si sono mescolate nobili lingue, illustri tradizioni, gloriose usanze, diverse religioni, abitata nei secoli dai Frigi, dagli Ittiti, dagli Armeni, dagli Elleni, passata sotto l’impero persiano, macedone, romano e bizantino, sotto i turchi Selgiuchidi e gli Ottomani. La Dea Madre, custode della fertilità, risalente al 8500-7000 a.C. e rinvenuta nel sito di Çatalhöyük; la Pescatrice, appartenuta ai primi insediamenti – quelli del 6000 a.C. – quando le madri erano responsabili dei raccolti e della pesca; la Dea Sumera Inanna, protagonista di leggende mitologiche in varie civiltà del Mediteraraneo, un culto che risale al 3000 a.C. e che si trasformerà nel personaggio di Afrodite per i greci e di Venere per i romani; la Regina Ittita Puduhepa, che intorno al 1300 a.C. era la moglie del mitico Hattusil e regina dell’impero ittita, “una delle donne più influenti” nell’antico Vicino Oriente; Elena di Troia che, secondo la mitologia greca, era la donna più bella del mondo, la causa della guerra di Troia; Cibele di Frigia, la figlia del re della Frigia, che si innamorò di un corteggiatore di nome Attis, ma si trasformò in un albero di pino sempreverde non appena il padre uccise lo spasimante; Diana, la stessa dei Romani, la divinità figlia di Zeus e Latona, sorella gemella di Apollo, dea delle foreste e delle colline, della caccia e della luna; la Principessa Destina, della quale nel 1200 d.C. l’imperatore selgiuchida Alaeddin si innamorò durante l’assedio di Kolonoros; Karagoz e Hacivat, i personaggi principali del tradizionale teatro turco delle ombre; la storia dell’amore proibito di Layla e Majnun che risale al 1500 d.C. e narra delle loro preghiere a Dio per far crescere l’amore; Florence Nightingale, la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, soprannominata “la signora con la lanterna”, che nel 1854 curò i soldati durante la guerra di Crimea; Nene Hatun, l’eroina del folk turco; A??k Veysel, menestrello e poeta turco; la triste storia d’amore della “Sposa in giallo”, nella quale gli innamorati sono separati a causa della diversità delle loro religioni; Sabiha Gökçen, la prima donna pilota da combattimento al mondo e la prima aviatrice turca, a 23 anni; Aliye Berger, famosa pittrice turca; Semiha Berksoy, pittrice e cantante d’opera turca. Donne che sembrano saltare fuori dalle tele e volare nel blu, come le immagini nei quadri di Marc Chagall. Quell’energia di vivere trasmessa attraverso un uso del colore intenso e sorprendente serve qui a costruire una galleria perfetta e completa di visioni, di figure libere, leggere, sottosopra, portatrici di una strana luce, negli occhi, tra le mani, dal cuore, sulla testa.

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Informazioni:
Ufficio cultura Ambasciata Turchia
Piazza della Repubblica 55/56, Roma
Orari:lun-ver 9.00 – 17.00
Ingresso gratuito

Ilaria Campodonico