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Aggressione all’Eur: si batte anche la pista politica

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L’identikit fornito dagli aggrediti: 5 ventenni, romani, con capelli corti e giacchetti neri

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LE RICERCHE – Si cercano ancora i responsabili dell’aggressione ai danni di quattro ragazzi, tutti di circa trent’anni, avvenuta venerdì scorso all’Eur dopo il concerto della band ‘Lo stato sociale’ all’Atlantico

L’AGGRESSIONE – I quattro ragazzi al termine del concerto, dopo essere usciti a piedi dal parcheggio del locale, sono stati avvicinati da un giovane con una semplice richiesta: “Hai un accendino?”. Prima ancora di rendersene conto i quattro sono stati accerchiati da cinque persone, si pensa ventenni, che hanno iniziato a malmenarli. Dopo il pestaggio, gli aggressori sono fuggiti.

LE CONDIZIONI DEI RAGAZZI – Come riportato da Repubblica ad avere la peggio è stato un 31 enne che ha ricevuto numerosi colpi in faccia. È ricoverato in ospedale con un trauma cranico, il naso rotto, un dente scheggiato e il volto tumefatto. Una delle ragazze, che ha tentato di fermare gli aggressori, è stata colpita da un pugno in pieno volto. 

L’IPOTESI DI AGGRESSIONE POLITICA – Non manca la possibilità che l’aggressione abbia una discriminante politica, anche su questa pista stanno indagando gli uomini del Commissariato di Garbatella. Gli aggrediti hanno fornito un identikit parlando di un gruppo di romani, giovanissimi, con capelli corti e giacchetti neri. La fuga degli aggressori potrebbe però essere stata ripresa dalle telecamere del vicino centro commerciale in via Salvatore Quasimodo, le immagini potrebbero aiutale la Polizia ad individuare i responsabili.

ATTO CHE MERITA MASSIMA ATTENZIONE – Andrea Santoro, Presidente del Municipio IX dove si è compiuta l’aggressione, ha dichiarato: “In ogni caso, si tratti di matrice politica o meno, ad agire sono stati dei delinquenti: i responsabili vanno individuati e puniti seriamente – aggiunge – Se poi fosse confermata la radice politica, sarebbe un fatto di assoluta gravità che deve nuovamente richiamare tutte le Istituzioni sulla necessità di mantenere alta la guardia per evitare di accendere la miccia del conflitto sociale”.

Leonardo Mancini