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Cecchignola: e’ scontro dei comitati per la viabilita’

Dopo l’assemblea con i cittadini di Cecchignola Sud è stata promessa la realizzazione del prolungamento di via Kobler, ma alcuni comitati limitrofi sono contrari.


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Da anni è sotto gli occhi di tutti la situazione di isolamento vissuta dal quartiere di Castello della Cecchignola anche detto Cecchignola Sud, edificato ed abitato da oltre 20 anni senza che fossero stati mai realizzati i servizi primari come scuola e viabilità. Dopo le cause intentate per ottenere l’esproprio di alcune aree della zona, finalmente dalla riunione tra amministrazione e cittadini dello scorso febbraio è stata fatta un po’ di chiarezza sulla questione, che però non trova il pieno accordo di tutti dato che alle voci di chi si aspetta che fossero finalmente realizzati i servizi e le infrastrutture viarie promesse, si aggiungono quelle di comitati di quartiere limitrofi che alla realizzazione della “tangenziale Cecchignola” che collegherà via Kobler a via Gaurico sono fermamente contrari. Dalla riunione con i cittadini, si è potuto apprendere che in realtà la soluzione non sarà quella di vedere realizzati i sevizi di quartiere a Cecchignola Sud, ma invece prevedere una implementazione di servizi su Cecchignola Ovest, il nuovo quartiere che nascerà nelle immediate vicinanze.
Federico Rocca, Consigliere Pdl al Comune di Roma: “Finalmente possiamo tranquillizzare i residenti di Castello della Cecchignola che qualsiasi onere aggiuntivo o controversia dal punto di vista economico o legale che l’amministrazione dovesse avere con i proprietari non ricadrà sui cittadini. Un’altra questione erano le richieste dei privati all’amministrazione, che è stata risolta con la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che l’amministrazione comunale dovrà versare una quota ridimensionata rispetto alla richiesta di partenza, definita intorno ai 30 milioni di euro che non sta sul bilancio comunale ma è presente nella gestione della fase commissariale perché è un debito da imputare alla precedente amministrazione, e alla luce di quanto da noi preventivato (50 milioni) ci farebbe anche risparmiare rispetto alla richiesta dei privati che inizialmente era di 200 milioni di euro. Nello stipulare la concessione per Cecchignola Ovest che ancora deve essere realizzata, abbiamo previsto l’implementazione degli standard dei servizi pubblici come asilo nido, materne ed elementare al fine di compensare la carenza di Cecchignola Sud: sono previsti 2 asili nido invece che uno da soli 70 posti, così per la materna e l’elementare, la sola cosa che manca e che non riusciremo a coprire con queste spese è la scuola media, ma da qui a quando verrà approvata e sottoscritta la convenzione e realizzato il piano, se riusciremo a trovare dei soldi attraverso manovre di bilancio o con altri strumenti, potrà essere inserita anche in una fase successiva, e non ci farà bloccare la stipula della convenzione”. Per quanto riguarda la viabilità Rocca conferma che “con gli oneri di costruzione dei privati del nuovo insediamento si completa anche il progetto della viabilità, perché a via Kobler sarà ultimato il prolungamento fino a via Laurentina, e realizzata la rotatoria. La stipula della convezione di CO al momento ancora non è stata sottoscritta in quanto l’area è sotto il vaglio della soprintendenza che ha posto sul piano operatore alcuni vincoli, in questi giorni i nostri dipartimenti insieme alla Regione ed alla Soprintendenza stanno valutando caso per caso e auspichiamo che quanto prima si possa risolvere questo dubbio legato ad un possibile vincolo, sciolta questa riserva siamo in condizione di firmare la convenzione.”Alcuni comitati però hanno manifestato apertamente il loro dissenso alla realizzazione della “Tangenziale della Cecchignola”, che collegherebbe via Kobler con viale Gaurico perché “è una superstrada larga 20 metri e lunga 3km, costosa, dannosa ed inutile sotto molteplici punti di vista: in primis enormi flussi di traffico andrebbero a sfociare nella strettoia di via L. Gaurico e di via di Vigna Murata, congestionando ancora di più il traffico destinato ad incolonnarsi su via Laurentina all’altezza di P.le Douhet – dichiara il Comitato Colle della Strega – inoltre, l’autostrada e il degrado che l’accompagnerebbe causerebbero la distruzione e la perdita di un polmone verde prezioso e denso di specie animali e vegetali e di aree già utilizzate a parco dai cittadini come il Fosso della Cecchignola; circa i costi poi si stima che la spesa finale dell’intera opera, comprensiva di tratto in galleria, lieviterà a oltre 50.000.000 di euro, e con questi soldi si potrebbero attivare i percorsi già esistenti sulle strade della città militare Cecchignola o dare il via ad un corridoio della mobilità pubblica; ma non ultimo c’è l’aspetto legato alla qualità della vita perché i quartieri interessati dalla tangenziale saranno destinati a diventare quartieri di attraversamento del traffico che questa nuova strada attrarrà dal Grande Raccordo Anulare” Alle osservazioni dei comitati Rocca risponde: “È necessario per fornire i dovuti collegamenti ad un quartiere già esistente e realizzarne un nuovo evitandone l’isolamento, inoltre, questo impedirebbe il riversamento del flusso viario su via della Cecchignola prima, e su via Laurentina poi. Il quadrante sarà sempre congestionato se non forniamo un’altra via di fuga, la strada sarà a due corsie a senso di marcia, con rotatorie che favoriscono il giusto scorrimento, non ci saranno nuovi quartieri senza prima le infrastrutture e si fatica a volte a far comprendere ai cittadini che noi cerchiamo di collaborare ed intervenire quando possibile per migliorare i progetti. La delibera dell’ottobre 2009 pone fine al meccanismo e rassicura i cittadini sui nuovi insediamenti, dato che i costruttori sono obbligati a realizzare prima i servizi primari e successivamente potranno ottenere la concessione edificatoria. Su CO il prima possibile vogliamo portare alla firma la convenzione e far partire il piano di zona perché permetterebbe di risolvere il problema della viabilità e di compensazione dei servizi mai realizzati a CS. I proprietari inoltre hanno previsto di destinare un’area al vicariato per costruire una chiesa e con il municipio stiamo verificando come migliorare Piazza di Castello della Cecchignola, che attualmente è l’unico punto di aggregazione della cittadinanza, ma siamo in attesa che il dipartimento al patrimonio acquisisca un frazionamento della particella che è frutto di un esproprio del piano di zona, e se dovesse essere realizzato questo frazionamento sarà al più presto assegnata al municipio ed al quartiere dove dovranno essere realizzati dei campi di calcetto come da proposta del comitato di quartiere e dell’associazione sportiva. Per la scuola cercheremo di venire incontro alle esigenze di tutti e anche del municipio che ci ha segnalato il problema.” Il tema è estremamente delicato perché coinvolge la qualità della vita di migliaia di cittadini di Castello della Cecchignola che da anni subiscono enormi disagi, come conferma anche Francesca Barbato UDC Municipio XII che all’assemblea ha sollevato anche alcuni dubbi: “Vivo gli immensi disagi dei cittadini di questo quartiere giuridicamente mai nato perché il piano di zona previsto non si è mai realizzato, che li ha portati più volte a percepire un totale senso di abbandono, anche a causa del persistere dei problemi legati alla viabilità e alla mancanza di servizi. La delibera 84/2009 ha stravolto l’atteggiamento urbanistico sulla città perché prevede che non siano realizzati palazzi senza prima i servizi, ma in questo caso l’impegno dei costruttori è solo sulle opere primarie (strade di quartiere) e via Kobler non lo è dato che è un’opera strategica ed oltretutto estremamente costosa. A seguito dell’ennesima verifica sul sito del Consiglio di Stato, ho appreso che in data 30/11/ 2010 è stata emessa la sentenza n. 8363 che ha definito il giudizio di ottemperanza relativo al risarcimento dei terreni di proprietà del gruppo “La nuova fonte meravigliosa”. Con la sentenza, il Consiglio di Stato ha anche dichiarato la proprietà del Comune di Roma sulle particelle relative alle aree irreversibilmente modificate a seguito della realizzazione del quartiere, ma tra le particelle indicate dai Giudici non sono ricomprese quelle relative ad alcuni fabbricati ma ne sono indicate altre che non risultano dall’attuale foglio catastale. Gli approfondimenti svolti presso il Catasto da un cittadino, hanno consentito di ricostruire parte della storia catastale del quartiere e di accertare che c’è una certa confusione nella sentenza (che evidentemente fa riferimento ad indicazioni catastali non aggiornate e che riprende i dati della delibera del Consiglio Comunale) che l’amministrazione dovrebbe chiarire”.

Michela Romoli