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Ciclabile Sud: si punta su bonifica e indagini sugli sversamenti

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Rimosse tonnellate di rifiuti, si cercano i responsabili dell’abbandono sistematico

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LA BONIFICA DELLA DORSALE SUD – Nella giornata di ieri si è dato inizio ad una grande opera di bonifica delle micro-discariche della ciclabile dorsale Sud. In questa iniziativa sono stati impiegati gli uomini della sezione Pics della Polizia Locale di Roma Capitale e di Ama Grandi Bonifiche. La porzione presa in considerazione, che sarà oggetto di ulteriori interventi nei prossimi giorni va da via del Cappellaccio, il collegamento ‘pedonale-moto-ciclistico’ tra l’EUR e l’Ostiense, fino all’altezza di via di Mezzocammino.

LE AZIONI – Tra le azioni intraprese c’è stata la bonifica di un nuovo insediamento abusivo, bloccato sul nascere, al di sotto del Viadotto della Roma Fiumicino, proprio in corrispondenza con il passaggio ciclo-pedonale della dorsale Sud. Un’operazione che si ripete ciclicamente, alla quale però non seguono iniziative volte allo scoraggiamento. Le operazioni sono poi proseguite con la rimozione di diversi metri cubi di rifiuti, ingombranti e risultanze dalle ristrutturazioni. È iniziata anche la bonifica del tratto di via dell’Ippodromo di Tor di Valle e su via della Equitazione in direzione Mezzocammino.

LE INDAGINI DEI PICS – Ma l’importanza di questa operazione non sta semplicemente nella bonifica di aree lasciate al degrado, ma nel tentativo messo in atto per diminuire il fenomeno degli sversamenti illegali di grandi quantità di materiali. In particolare gli uomini della Sezione Pics, oltre a coordinare e supportare Ama Grandi Bonifiche in convenzione con il X Dipartimento, stanno effettuando accertamenti al fine di risalire ad eventuali distributori o rivenditori di materassi. Queste indagini si sono rese necessarie visto il rinvenimento di oltre 100 unità di questo rifiuto. È difficile immaginare che buona parte della popolazione della zona si sia decisa negli ultimi mesi a sbarazzarsi, oltretutto in maniera abusiva, del proprio materasso. Molto più probabile che questi luoghi siano stati identificati come ‘sicuri’ da rivenditori e aziende, più o meno legali, che si occupano di ristrutturazioni, rivendita o smaltimento.

LM

 (Foto di repertorio)