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Cosa si farà sull’area dell’ex Velodromo dell’Eur?

Da quasi due anni l’area del Velodromo Olimpico è vuota. Cittadini e istituzioni si chiedono quale sarà la sua destinazione.
Il 24 luglio del 2008 è stato fatto implodere il Velodromo dell’Eur e da allora, nonostante le numerose voci che si sono rincorse, la situazione è pressoché ferma.

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Il 26 febbraio 2009 il TAR del Lazio ha annullato la gara per l’appalto della “Città dell’acqua e del benessere” accogliendo il ricorso presentato dalla Leonardo Srl. Negli ultimi mesi si è fatta strada l’idea di destinare quello spazio ad una esposizione di giardini temporanei.
“Giardini al posto di urbanizzazioni? Un’idea affascinante – è quanto dichiara Matilde Spadaro, Capogruppo della Sinistra Arcobaleno al Municipio XII, in merito al progetto proposto dai cittadini circa la futura destinazione dell’area del Velodromo Olimpico – dopo la bocciatura da parte del TAR del Lazio della gara che riguardava appunto il progetto di costruzione della Città dell’acqua e del benessere nell’area ove alloggiava la famosa struttura progettata negli anni tra il 1955 e il 1960 dagli architetti Ligini, Ortensi e Ricci; una proposta come quella effettuata dai residenti assume una particolare rilevanza. A Roma per la prima volta si potrebbe pensare di realizzare un progetto realmente privo di impatto, piano che vede ad esempio a Stoccolma un modello al quale aspirare. Un progetto, tipo quello dei giardini Rosendal della capitale svedese, che si auto sostiene economicamente e che dunque va proprio nella direzione della sostenibilità economica e ambientale. Per tutti questi motivi ritengo dunque che un’esposizione di giardini temporanei sarebbe indubbiamente un progetto che potrebbe finalmente soddisfare tante esigenze insieme”.
I giardini Rosendal, cui fa riferimento Matilde Spadaro, sono giardini biodinamici. L’agricoltura biodinamica, fondata da Rudolf Steiner, si basa sull’idea che la produzione agricola debba essere sostenibile, soprattutto, per l’ambiente. I giardini di Stoccolma, inoltre, sono diventati un centro di attrazione per i visitatori e non solo e, attraverso i ricavi delle attività presenti, come il negozio di fiori o il panificio,  si riescono ad auto sostenere economicamente.
Maria Cristina Lattanzi, Vicepresidente del Comitato Salute e Ambiente Eur afferma: “L’area del Velodromo è molto bella dal punto di vista paesaggistico e realizzarvi un’esposizione di giardini la valorizzerebbe ulteriormente. Inoltre un’iniziativa del genere è già sperimentale in molte parti del mondo, ma rappresenterebbe una novità per la città di Roma e un punto di attrazione del polo congressuale ed espositivo che il Comune vuol realizzare nel nostro quadrante. Pertanto il nostro comitato la sostiene con convinzione. Nel luglio scorso con un’assemblea pubblica abbiamo presentato questa idea proposta da Mauro Masullo di AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio) al Municipio XII all’Assessore all’ambiente Maurizio Cuoci, chiedendogli di trasmetterla al Comune. Vorremmo che venisse presa in considerazione”.
Maurizio Cuoci, da noi interrogato sul tema, ci fa sapere: “La situazione dell’area del Velodromo è abbastanza ingarbugliata. Sia perché Eur SPA vuole rifare il bando ma soprattutto perché sono loro il vero interlocutore. I cittadini, inoltre, non hanno presentato con il progetto un piano economico che per un privato è sicuramente un aspetto fondamentale. Comunque essendo Eur SPA una società a partecipazione pubblica la cosa interessa anche la politica, si deve capire se i termini del vecchio bando soddisfano ancora le esigenze del territorio, altrimenti si potrebbe decidere di rivedere il bando stesso. È una situazione in evoluzione”.
Avremmo voluto chiudere con un commento del proprietario dell’area, e cioè di Eur SPA, che, però, preferisce non rilasciare dichiarazioni in merito.

Andrea Falaschi