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Discarica Falcognana: sembra ormai certa l’indicazione del sito

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I cittadini manifestano la loro indignazione: “Non possono dimenticarsi di noi”

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LA MANIFESTAZIONE – contro l’indicazione della nuova discarica in zona Falcognana, più precisamente all’altezza del km 14 di via Ardeatina, ha visto la partecipazione di diverse centinaia di cittadini. L’indicazione del sito sembra ormai certa e la popolazione non vuole demordere nella potesta. “Li faremo desistere”, è questa la speranza dei residenti e dei gestori di molte attività, anche agricole, che insistono sull’area in questione.”Siamo preoccupati – ci confida un residente – se dovessero fare una discarica quale sarà il rischio per i bambini?”. Preoccupati anche per le loro proprietà: “Vedrete che arriveranno ad espropriare i terreni attorno, per allargare il sito”. Allibito un residente che si è visto negare il permesso ad installare un impianto fotovoltaico: “Io abito a 500 metri dalla discarica, ho fatto richiesta per il fotovoltaico nel 2001 e la Regione mi ha negato il permesso per il vincolo. Ma loro possono farci pure una discarica”. È tesa l’atmosfera che si respira, è quella che abbiamo trovato in tutte le altre manifestazione degli ultimi anni sul sistema rifiuti del Lazio: “Il disegno è spicciolo, Falcognana ha una discarica di Fluf, espropriandola si è già un passo avanti, si superano gli step dei permessi e delle autorizzazioni – spiega a margine dell’incontro Massimo Falco, presidente del Coordinamento no Discariche e Inceneritori Municipio IX–Pomezia – Non si è pensato minimamente al territorio circostante e ai rischi per i cittadini residenti. Non riusciamo a dialogare con queste Istituzioni, vorremmo capire i volumi previsti e il medio progetto dietro questo sito. Vogliamo sederci e comprendere dei dati fondamentali e il motivo per il quale non è stata presa in considerazione la nostra proposta sui siti militari nel Lazio. Non possiamo accettare l’indicazione in questo territorio perchè è saturo, ma chiediamo che si mettano in pratica progetti a medio e lungo termine per mettere fine a questa finta emergenza creata dalla politica. La raccolta porta a porta si deve estendere a tutta la città, è l’unico metodo per diminuire realmente la quantità di rifiuti”. Sono stati due i sit-in organizzati dalla popolazione il primo, che ha visto la presenza di molti esponenti politici, all’interno del quartiere Falcognana, mentre il secondo è andato ad interrompere il flusso stradale che da via di Porta Medaglia si immette su via Ardeatina. Sulla gestione del traffico ci sono state molte critiche da parte della cittadinanza, con i blocchi da parte della Municipale iniziati già dalle 17.30 che hanno impedito a molti cittadini di raggiungere la manifestazione.

IL COMITATO DI QUARTIERE – di Falcognana, presente alla manifestazione, non cela l’indignazione e lo spaesamento dei cittadini che rappresenta, chiamati ad iniziare la raccolta differenziata porta a porta solo per vedersi installare una discarica sul loro territorio: “Qui la raccolta porta a porta è iniziata 15 luglio, la popolazione è stata informata e, nonostante alcuni problemi, si sta andando avanti – spiega il portavoce del comitato, Daniele Pettinari – Purtroppo oggi oltre il danno subiamo la beffa, iniziamo il porta a porta e poi ci mettono la discarica dietro casa. Questa decisione è inimmaginabile. La questione è di metodo, non si prendono decisioni dall’alto. Chi oggi ha partecipato alla manifestazione si è reso conto che la zona non può ospitare una discarica – seguita Pettinari elencando le mancanze dell’area dal punto di vista delle infrastrutture – Via Ardeatina è così dagli anni Cinquanta, la carreggiata è strettissima e abbiamo un ponte ferroviario usurato e inadeguato al passaggio dei camion. La discarica disterebbe 200 metri dalle abitazioni, molte delle quali non hanno ancora l’allaccio all’acqua potabile e usano i pozzi artesiani. Attorno al sito ci sono vigneti con aziende di produzione biologica anche internazionale. Non capiamo – seguita il comitato – perchè si debba distruggere questa importante parte di agro romano. La discarica qui vuol dire fine del biologico e di una idea nuova di agricoltura. Il commissario non può non prendere in considerazione il vincolo Bondi o il Parco dell’Appia Antica – conclude Pettinari – Se poi tutto questo non bastasse esiste anche un divieto di transito per i Tir su questo tratto di strada, per il quale è palese la volontà che non venga rispettato”.

IL SITO – in questione si trova al Km 14 di via Ardeatina e attualmente è una discarica di Fluf, ovvero il risultate della lavorazione di fine vita delle autovetture: “Qui c’era una cava di pozzolana – racconta l’ex presidente del Municipio IX, Pasquale Calzetta – dieci anni fa venne fatta una richiesta alla Regione per stoccare il Fluf che è il risultante della lavorazione delle parti in plastica delle autovetture raccolto in balle – Calzetta prosegue spiegando le dimensioni del sito – Questa è una cava di circa 1 milione di metri cubi su una estensione di 10 ettari. La proprietà sostiene che nessuno li ha contattati, non capisco come si possa individuare un sito senza nemmeno contattare i proprietari”. Essendo una proprietà privata si dovrebbe quindi procedere all’esproprio, anche se questo potrebbe far aumentare il costo del conferimento: “Se oggi i rifiuti vengono conferiti a 35 euro a tonnellata, per espropriare questo sito quanto dovrebbe costare il conferimento? – si chiede Calzetta – E che fine faranno le ecoballe già interrate? Si troverà un nuovo sito per stoccarle e ricominciare con le proteste?”. L’attuale discarica sembra, in ogni caso, essere integrata nell’ambiente circostante, anche grazie alle visite ottenute dai comitati di cittadini: “Abbiamo avuto la possibilità di formare una delegazione di comitati che potesse entrare a suo piacimento nel sito e monitorare i lavori – conclude Calzetta – successivamente si è anche messo in piedi un progetto per le scuole, in cui si portavano i ragazzi a visionare l’intero ciclo dei rifiuti speciali”.

DAL MUNICIPIO – che ancora non ha ottenuto nessuna risposta alle lettere inviate dal presidente Andrea Santoro, la posizione è netta, bisogna lottare perchè non si costruisca una discarica su questo territorio: “Non è tollerabile la mancanza di informazioni ufficiali – spiega il minisindaco Santoro – Adesso diffideremo il Commissario. Credo si debbano delle risposte alla comunità. Questo è un blitz estivo, nessuna azione è stata concordata, non si può relegare la partecipazione delle Istituzioni di prossimità e dei cittadini ad un mero passaggio tecnico e burocratico – seguita il presidente puntualizzando sulla composizione delle amministrazioni comunale e regionale – Non provo nessun imbarazzo ad andare contro le amministrazioni del mio stesso colore politico inoltre, da quanto sappiamo, il commissario non ha informato nessuno, ci sarebbe stata solo la presentazione del sito al Ministro dell’Ambiente. Sarebbe stato il caso di parlare anche con le istituzioni municipali – conclude Santoro – La responsabilità ultima è del commissario, noi non possiamo fare altro che diffidarlo”. Anche il consigliere PD al Municipio IX, Alessandro Lepidini, ha voluto esprimere tutto il suo sgomento per l’indicazione dell’area di Falcognana: “Penso sia intollerabile una discarica a pochi centinaia di metri dal Santuario del Divino Amore, in pieno agro romano. La mobilitazione deve partire subito in forte coesione con i cittadini, dobbiamo farci carico della difesa del territorio, è una questione connessa con la salute di tutto il quadrante. Non si può accettare che in una idea di sviluppo sostenibile si inserisca una discarica, non arretreremo di un centimetro – conclude Lepidini – Intanto abbiamo convocato per giovedì mattina una seduta della Commissione Ambiente chiamando anche il Prefetto Sottile per riferire in merito a questa vicenda”. È poi il consigliere PdL al Municipio IX, Massimiliano De Juliis a ricordare tutte le battaglie fatte sul territorio per salvaguardarlo da ulteriori discariche: “Il consiglio del municipio IX, con la seduta di venerdì, ha ben chiarito qual è la sua posizione ed oggi ci aspettiamo che, anche l’assemblea capitolina e il consiglio regionale del Lazio, facciano altrettanto. Chi non lo farà sarà complice di questo scempio e complice di trasformare il Divino Amore e il nostro municipio nella pattumiera di Roma. Noi siamo con i nostri cittadini che manifestano a Falcognana. Gli striscioni di protesta stanno facendo il giro della città e le iniziative si susseguiranno fino a quando non ci diranno che sul municipio non vi sarà nessuna discarica – conclude De Juliis – intanto ci diamo appuntamento piazza del Campidoglio in occasione del prossimo Consiglio Comunale per manifestare la nostra indignazione. Non molliamo di un millimetro, resteremo qui”. Anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Municipio IX è intervenuto nella manifestazione: “Il Movimento 5 Stelle anche in questa circostanza si dimostra vicino ai cittadini, su tutti i livelli – spiega Giuseppe Mannarà – Dal mio punto di vista mi sembra che il resto della politica sia vicina ai cittadini solo sul livello di prossimità. I politici oggi dimostrano l’interesse verso questa battaglia, ma fanno parte degli stessi partiti che non si sono applicati affinché si trovasse una soluzione alla gestione dei rifiuti per scongiurare la situazione attuale – conclude il capogruppo – Sono sensibili ma hanno comunque una responsabilità, non come persone ma per i partiti che rappresentano”.

CONTINUA LA MOBILITAZIONE – i cittadini non demordono, le intenzioni sono quelle di continuare la protesta in tutte le sedi istituzionali e all’entrata del sito della Ecofer. “Ci fermiamo qui, blocchiamo tutto e ci mettiamo a dormire in mezzo alla strada – afferma una cittadina – se vogliono far entrare i camion ci devono passare sopra”.

Leonardo Mancini