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E-State all’Eur: un protocollo di sicurezza per la movida estiva

Il documento ha l’intento di garantire un divertimento sicuro e rispettoso, ma i residenti chiedono meno movida nel quartiere

Tratto da Urlo n.148 luglio 2017

EUR – L’Eur durante i mesi estivi, ospita numerosi locali a cielo aperto frequentati da persone provenienti da tutta Roma. La movida notturna è variegata e, come spesso accade, porta con sé rumore, caos, qualche fenomeno di criminalità e situazioni di poca sicurezza. Per questo è stato sottoscritto lo scorso 9 giugno un protocollo presso la Questura di Roma alla presenza del Questore, del Vicepresidente del Municipio IX, Roberto De Novellis, del Dirigente del Commissariato “Esposizione”, dell’Arpa, di Eur Spa, nonché dei rappresentanti di Fiesta, Bibliotechina, Gay Village, E42, Le Terrazze e Lab 900. Tale documento ha lo scopo di creare una sinergia tra i soggetti perché gli eventi possano essere svolti in sicurezza e recepisce un precedente protocollo amministrativo firmato nel mese di maggio.

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LE NOVITÀ – Con l’attuazione di questi due protocolli vengono quindi rafforzate le misure di prevenzione e di contrasto dell’illegalità, in primis il fenomeno dei parcheggiatori abusivi: “Gli operatori metteranno a disposizione degli steward – ha dichiarato De Novellis – in un quantitativo proporzionato al tipo di manifestazione, ben riconoscibili e con la pettorina, che contribuiranno a contrastare l’abusivismo”. Il protocollo dà molta importanza alla formazione del personale addetto all’accoglienza e all’assistenza nei locali di pubblico spettacolo, con degli incontri che si svolgeranno presso il Commissariato “Esposizione”, oltre a una costante comunicazione tra gli operatori e le Forze dell’Ordine al fine di segnalare anomalie e notizie di rilievo per la sicurezza pubblica.
Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, il Vicepresidente del Municipio ha assicurato che i limiti di 55 db, come da delibera comunale, saranno rispettati, con una deroga di 70 db all’interno del perimetro delle manifestazioni, per 25 giorni durante l’apertura delle stesse. Inoltre è stato previsto lo sfalcio dell’erba alta nel parco di via Murri, per un migliore controllo delle Forze dell’Ordine, e “si farà in modo di avere massima attenzione alla pulizia delle aree – ha continuato De Novellis – e a rispettare quanto descritto nel protocollo. La sinergia tra tutti i soggetti contribuirà alla risoluzione di alcune problematiche e i benefici non saranno solo sull’Eur ma per tutti, visto che secondo le stime dello scorso anno, in occasione delle manifestazioni estive del Pentagono, l’afflusso è stato di 700mila persone”.

IL “BASTA” DEI RESIDENTI – Sono proprio questi grandi numeri a preoccupare i residenti dell’Eur, che troppo spesso si sono sentiti “ostaggio” dei numerosi eventi che si avvicendano nel quadrante, arrecando vari problemi che si risolverebbero, secondo loro, solo limitando il numero delle manifestazioni. “Va bene il protocollo – ha dichiarato Paolo Lampariello, Presidente dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur – ma il vero problema resta la movida. Ormai il quartiere si è trasformato in una ‘discolandia’, questo da quando l’Ente Eur è divenuto una Società per azioni. Infatti la maggior parte dei locali notturni sorgono sui terreni di sua proprietà”. Gli abitanti del quartiere non tollerano più la situazione di caos che si viene a creare nei mesi estivi, che va ad aggiungersi alle già note problematiche che attanagliano il quadrante tutto l’anno, quali la prostituzione. “Non è necessario che la movida romana sia tutta concentrata all’Eur – ha continuato Lampariello – questo ovviamente viene fatto per fare cassa, ma poi per i residenti non si fa assolutamente nulla. Il divertimento notturno porta traffico, clacson, schiamazzi, automobili in doppia fila, rumore. Non c’è nessun rispetto nei nostri confronti, non ne possiamo più”. Dunque il protocollo può anche essere un “plus” per una buona gestione della movida, ma la quantità di locali aperti e la grossa affluenza di persone non può non arrecare disturbo a chi abita nelle strade limitrofe.

 

DALL’OPPOSIZIONE – Dall’opposizione municipale le voci appaiono discordanti, ma entrambe lamentano una poca condivisione politica del protocollo. Per Alessandro Lepidini, Consigliere Pd, il documento è positivo in quanto “ogni iniziativa che miri a garantire la buona riuscita delle manifestazioni organizzate all’Eur nell’ambito dell’estate romana e allo stesso tempo un maggiore rispetto per i residenti è certamente benvenuta”. Sulle problematiche da affrontare, infatti, gli operatori privati giocherebbero un ruolo fondamentale, grazie agli steward “riconoscibili dalle pettorine, che avranno il compito di fornire informazioni alle persone, di osservare e più in generale assicurare un certo presidio dei luoghi con l’ausilio di sistemi di videosorveglianza – ha dichiarato Lepidini – In questo scenario si colloca l’azione del Commissariato Esposizione, chiamato a uno straordinario lavoro di coordinamento e verifica, nonché ad attività formative”.

Il protocollo lascia invece perplesso Massimiliano De Juliis, Vicepresidente del Consiglio del Municipio IX (Fdi), che in esso non vede, per la maggior parte dei punti di cui è composto, alcun tipo di innovazione. “Tranne per ciò che riguarda gli steward e la possibilità di effettuare delle campagne mediatiche contro l’uso di alcool e droghe, vedo solo delle ovvietà, degli adempimenti a cui gli operatori privati avrebbero dovuto già provvedere anche senza la firma del protocollo”. La cosa assurda secondo l’esponente municipale è che, rispettando certe linee guida che riguardano osservanze amministrative o semplici “regole”, siano previste anche delle agevolazioni per gli stessi. “Se gli operatori adempiono a quanto scritto nel protocollo hanno anche, ad esempio, la deroga di orari o di superamento dei limiti acustici. È ovvio che se è previsto un limite in termini di decibel, il suo superamento porti del disturbo. Il documento – ha continuato De Juliis – va più nella direzione degli organizzatori che dei cittadini dell’Eur, esasperati dalla sporcizia, dai marciapiedi dissestati, dalla prostituzione e dai locali notturni estivi. Derogare le normative esistenti non credo contribuisca a rendere un servizio ai residenti, si va totalmente contro quello che ci viene richiesto da anni”, ovvero una maggiore quiete, una vivibilità del quartiere che ormai è solo un lontano ricordo per chi abita nelle vie dell’Eur. Che, protocolli o meno, aspira solo ad avere una tranquillità che sembra sempre, per un motivo o per l’altro, troppo difficile da raggiungere.

Serena Savelli